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Attualità Via Porrettana

Un portiere di Quartiere: così riprende vita un mestiere ormai scomparso

Succede oggi, in via Porrettana. Viene così rivisitata in chiave moderna la figura del portiere, non più legato al singolo palazzo ma a un'intera zona della città

Da oggi Bologna ha il suo primo portiere di quartiere. Inaugura infatti in via Porrettana 35/A lo spazio "Lele Il Portiere di Quartiere" che rivisita in chiave moderna la figura del portiere, non più legato al singolo palazzo ma a un'intera zona della città.

Si tratta di un'esperienza pilota che porta per la prima volta a Bologna l'esperienza già avviata da qualche anno il Francia del  "portierato di Quartiere", la ricreazione di spazi e figure che ricordano il vecchio "portiere del palazzo" con la sua doppia valenza: da un lato risolvere problemi e svolgere di piccole faccende quotidiane, con abilità anche da "ciappinaro" come si direbbe a Bologna. Dall'altra, la valenza sociale di creare fiducia, fare da punto di riferimento per un gruppo di persone creando ascolto e umanità.

I servizi di Lele Il Portiere di Quartiere - spiegano i promotori - "sono quelli di cui si ha bisogno in una città logorata dalla vita moderna", dalla possibilità di farsi recapitare le raccomandate anziché inseguirle per gli uffici postali, al servizio di dog sitting, al montaggio di un mobile Iikea, arrivando però a poter agevolare anche servizi molto qualificati e qualificanti, quali quelli di Disagnostica domiciliare in cui specialisti possono recarsi a casa di persone anziane o a ridotta mobilità per i sempre più frequenti esami medici necessari.

"L'organizzazione - promettono i gestori del servizio - sarà moderna e professionale ma lo spirito vuole essere molto "social" cercando di riattivare le risorse del quartiere e la messa a disposizione di capacità e talenti nascosti delle persone, dei nostri pensionati, degli studenti... che vivono nel quartiere".

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