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Solo la passione educa. Zuppi alle scuole del Pellicano: soltanto un maestro appassionato può insegnare a un bambino ad essere sé stesso

Il Card. Zuppi, la fondatrice del Pellicano Luisa Leoni Bassani ed Eraldo Affinati, ideatore della scuola di italiano per immigrati Penny Wirton, a confronto nel Trentennale della Cooperativa bolognese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Oltre 300 persone da tutta Bologna, perché il tema dell'educazione è trasversale e coinvolge tutti, senza distinzione. A confrontarsi, ieri sera, in occasione del convegno organizzato per i 30 anni della scuola Pellicano, S.E. il Cardinale Matteo Zuppi ed Eraldo Affinati, fondatore delle scuole gratuite di italiano per immigrati Penny Wirton. Uno scambio, un confronto di esperienze e percorsi, coordinato da Luisa Leoni Bassani, neuropsichiatra infantile e responsabile educativa delle scuole del Pellicano. “Nel tempo le cose vive cambiano forma. Solo le cose morte restano uguali a sé stesse.” Luisa Bassani, non ha certo la preoccupazione di “restare attaccata a una forma”, visto che quella del Pellicano in trent’anni è cambiata non poco: 446 bambini, 74 impiegati, 100 tra soci e volontari, una scuola primaria paritaria con 3 sezioni complete e due scuole dell’infanzia – agli opposti capi di Bologna – ognuna con annessa la “sezione Primavera” per i piccolissimi da 2 a 3 anni. Numeri ben diversi da quelli che si immaginavano i fondatori, tra cui la Bassani stessa, che proprio 30 anni fa iniziarono con 10 bambini, perlopiù figli propri e di amici, una piccola sezione di scuola di infanzia nel quartiere Barca di Bologna. Ma cosa rende vivo un adulto, o una scuola? Cosa permette di educare, con tutte le fragilità, i limiti e le debolezze dei bambini, delle famiglie, ma anche degli insegnanti di oggi? “L’unica cosa che lo rende possibile è la passione” non ha dubbi S.E. il Cardinal Zuppi “E’ la passione che ti fa restare vivo, non ti fa chiudere a difendere una forma certa, ma morta. E va conservata viva, ogni giorno. Sennò diventa una tiepidezza educativa. E sappiamo cosa dice l’Apocalisse dei tiepidi…”. “La passione e l’autenticità nel rapporto ti rendono un adulto autorevole” aggiunge Eraldo Affinati, che di immigrati, minori non accompagnati, ne incontra migliaia tra le 45 sedi Penny Wirton nate “per gemmazione”, come dice lui, in tutta Italia. “Se le tue parole sono legate a una esperienza viva, allora il ragazzo che hai davanti ti rispetterà”. Ma è ancora più grande la sfida della scuola, rilancia il Cardinale, riprendendo l’invito del Papa del 12 settembre scorso. Ci vuole un’alleanza educativa, un patto, che inizia tra genitori e famiglie, ma va oltre la singola scuola, a creare un “villaggio educativo globale”. Bisogna avere il coraggio di uscire dall’isola in mezzo al mare e, come dice Papa Francesco, “dobbiamo fare in modo che questo villaggio faccia crescere in tutti la consapevolezza di ciò che unisce le persone e tutte le componenti della persona; lo studio e la vita; le generazioni; i docenti e gli studenti, la famiglia e la società civile”.

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