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Coronavirus, rimborsi per chi annulla viaggi verso la Cina? Fiavet fa il punto della situazione

L'associazione delle imprese di viaggio e turismo illustrano la situazione e spiega come funzionano i rimborsi

Chi avesse prenotato un viaggio in Cina con partenza nei prossimi giorni, ora che c'e' l'emergenza del Coronavirus, puo' chiedere il rimborso o cambiare destinazione solo se ha acquistato un 'pacchetto' volo-hotel-servizi in un'agenzia di viaggi. Altrimenti non e' certo di riavere i soldi spesi nel viaggio nel caso rinunci a partire.

E invece chi ha prenotato due o tre mesi fa viaggi in Cina in programma per la primavera o l'estate prossime, cosa puo' fare? "E' un problema- spiega alla 'Dire' Massimo Caravita, presidente per l'Emilia-Romagna e le Marche dell'associazione delle imprese di viaggio e turismo, la Fiavet- perche' lo 'sconsiglio' della Farnesina a non partire copre di solito di 15 giorni in 15 giorni", mentre i viaggi in primavera ed estate riguardano "date troppo lontane". Il presidente della Fiavet regionale chiarisce "che nel caso di prenotazioni a lungo termine, non sapendo come evolvera' la situazione Coronavirus, i clienti possono comunque chiedere di annullare il viaggio", ma questa scelta non e' a costo zero. "La trattenuta e' di solito del 10% del prezzo, anche se puo' variare a seconda delle tariffe di volo scelte", continua Caravita.

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Intanto il ministero degli Esteri si e' raccomandato "di evitare tutti i viaggi nella provincia dell'Hubei", l'epicentro di diffusione del virus. E c'e' quindi chi e' di fronte a un bivio: partire o non partire? Alla Fiavet risultano tre o quattro segnalazioni di viaggi in partenza per la Cina a meta' febbraio". Possono decidere di rinunciare o cambiare destinazione e Caravita spiega che "chi acquista un 'pacchetto' in agenzia ha la massima tutela, e in questo caso anche il rimborso totale del viaggio se era in partenza nei prossimi giorni per la regione colpita", mentre "le tutele sono quasi zero se si acquista senza pacchetto o senza agenzia". Il dilemma poi potrebbe ripresentarsi anche piu' avanti. "Non sono molti gli italiani che scelgono la Cina come meta di vacanza invernale, di solito- spiega Caravita- abbiamo molte prenotazioni per la bella stagione". Al contrario, "sono molti i cinesi che ritornano 'a casa' in questo periodo", anche in occasione del loro Capodanno, "ma prenotano di solito in cinque o sei agenzie in Italia, che non sono associate con noi". (Vel/ Dire) 

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