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Salute

Come distinguere i sintomi del Coronavirus da una normale allergia di stagione?

E' bene rivolgersi al proprio medico di base o ai numeri verdi competenti in caso di qualsiasi dubbio. Sull'argomento si è espresso anche il Ministero della Salute

Tra aprile, maggio e metà giugno molte persone soffrono di allergia: congestione nasale, naso che cola, congiuntivite, occhi arrossati, starunti a raffica e magari anche eruzioni cutanee, tipici all'arrivo della primavera. Tutti sintomi riconducibili alla tipica allergia di stagione che solitamente si risolve con antistaminici o medicinali appositi ma che, quest'anno, potrebbe generare qualche preoccupazione in più. 

Quella che più correttamente è definita rinite allergica potrebbe  allarmare e far pensare ai sintomi del Covid-19 o, al contrario, potrebbe essere presa alla leggera e nascondere, invece, qualcosa di più grave. Come, distinguere i sintomi dell'allergia con i sintomi del Coronavirus?

Allergia o Covid? 

E' bene precisare che i soggetti allergici sanno ben riconoscere i sintomi dell'allergia, ma se mai si dovesse aggiungere febbre, o se la terapia prescritta dal medico non dovesse produrre i soliti effetti dopo alcuni giorni è meglio contattare subito il  proprio medico di base.

Chi non è mai stato allergico, invece, e dovesse iniziare ad avvertire i sintomi da rinite allergica, dovrà chiamare il proprio medico, il quale prescriverà una terapia adeguata. Nel caso in cui - come detto precedentemente - non dovesse sortire gli effetti sperati o, ancora, dovesse presentarsi febbre, sarà opportuno farlo presente al proprio medico o ai numeri regionali per l'emergenza Coronavirus.

Allergia, asma e Covid: il Ministero della Salute

In merito alle allergie di questo periodo Il Ministero della Salute precisa: " Un'ampia percentuale della popolazione (fino al 15-20%) riferisce sintomi stagionali legati ai pollini, i più comuni dei quali comprendono congiuntivite, congestione nasale, naso che cola e talvolta starnuti ed eruzioni cutanee. Tutti questi sintomi sono generalmente indicati come raffreddore da fieno, allergia ai pollini o più appropriatamente rinite allergica. La rinite allergica è spesso associata all'asma allergica sia nei bambini che negli adulti - si legge - Negli studi finora disponibili le forme allergiche più lievi, inclusa l'asma allergica lieve, non sono state considerate come uno dei principali fattori di rischio per l'infezione da SARS-CoV-2, o per un esito più sfavorevole. Invece, l'asma in forma da moderata a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è inclusa nelle condizioni polmonari croniche che predispongono a malattie gravi. Bambini e adulti in terapia di mantenimento per asma (con farmaci inibitori dei leucotrieni, corticosteroidi per via inalatoria e/o broncodilatatori) devono continuare il trattamento come prescritto dal medico e non devono interrompere la terapia. Se sviluppano sintomi compatibili con Covid-19, dovranno autoisolarsi, informare il proprio medico e monitorare la propria salute come tutti gli altri. Se sopraggiunge difficoltà respiratoria progressiva, si deve cercare immediatamente assistenza medica".

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