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Al carcere della Dozza 1.150 detenuti per un pugno di agenti

Il presidente nazionale per la Sicurezza per Italia garantista: "il Governo faccia interventi di sostegno immediato perche' occorre personale e mancano le risorse anche solo per la manutenzione ordinaria"

Sul problema del sofraffollamento nel carcere della Dozza a fronte, inoltre, di tagli e sottorganico, interviene Il presidente nazionale per la Sicurezza per Italia garantista, Domenico Marigliano. Che così ci scrive: 

"I tagli del Governo, che "potrebbero riguardare fino a un 40% dei contributi degli ultimi anni" peggiorano la situazione della Dozza, dove già c'era sovraffollamento tra i detenuti e carenza di agenti penitenziari. E' una prospettiva che preoccupa molto , la casa circondariale di Bologna, che oggi conta 1.150 detenuti: "E' un carcere sovraffollato e con troppi pochi agenti, ha delle gravi criticità strutturali e manca il lavoro, ma non è di certo la casa circondariale 'peggiore' dell'Emilia-Romagna".

Le condizioni piu' critiche, riguardano sicuramente Ravenna e Parma, ma soprattutto l'ospedale pschiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Quanto alla Dozza, sono diversi gli aspetti che preoccupano. A partire dal fatto che l'ala 'Infermeria-nuovi giunti' e' in "condizioni di sovraffollamento insopportabile", "Dovrebbe essere una zona di compensazione di altri disagi- invece va a finire che, a causa del sovraffollamento delle sezioni, i nuovi arrivati rimangano lì più del dovuto perchè non si sa dove altro metterli. In questo modo l'infermeria, che dovrebbe essere un punto di maggior attenzione, anche dal punto di vista sanitario, finisce per essere un luogo dove si rimane in condizioni critiche". Altro tasto dolente è il fatto che alla Dozza non c'è lavoro. "I lavoratori esterni sono appena 24-25, mentre i detenuti che svolgono lavori domestici sono solo 110 part-time, un terzo di quanti erano solo qualche anno fa", Un dato che, se rapportato al numero totale dei detenuti (1.150), fa capire che alla Dozza "lavora appena il 10% del totale". Il numero esiguo di detenuti lavoratori, soprattutto di quelli esterni, è legato anche al fatto che, "negli ultimi anni è cambiato più volte il magistrato di sorveglianza, quindi una serie di pratiche sono rimaste aperte senza che nessuno si prendesse la responsabilita' di firmare per l'uscita". Insomma, "c'è difficoltà a far uscire i detenuti anche dove ci sarebbero le condizioni per farlo".

Non da meno la preoccupazione per la carenza di guardie carcerarie in servizio in via del Gomito ("in tutto 373 agenti, di cui 136 in distaccamento altrove") e per l'alto numero dei tossicodipendenti: "Ufficialmente quelli iscritti ai Sert sono 350″ , ma quelli dietro le sbarre sono molti di più. A pesare sulla situazione della Dozza è sicuramente anche l'alto numero di detenuti stranieri. "Il provvedimento cosiddetto svuotacarceri, firmato di recente dal Governo, è di difficilissima applicazione e qui a Bologna non ha fatto uscire nemmeno un detenuto- problema è che sono quasi tutti detenuti stranieri e per poter scontare la pena ai domiciliari devono avere un domicilio. E' stato un provvedimento di facciata, senza nessun reale riscontro nella pratica". Eppure, nel frattempo, il ministero di Giustizia sta andando avanti col piano per costruire nuove carceri: "A Bologna verra' realizzata una nuova sezione con 200 camere, dove saranno ospitati 400 detenuti. Ci vorranno un paio d'anni". Però, qualche aspetto positivo , Ad esempio la sezione femminile, che hanno "abbastanza vivibile e civile". Nella sezione femminile le 70 detenute "vivono in due per camera e passano cinque ore fuori dalle proprie stanze, più il tempo dedicato ai corsi che frequentano" . Nella sezione femminile c'e' anche un laboratorio, che rappresenta una novità ed è uno dei progetti più interessanti : "E' un laboratorio tessile dove quattro ragazze fanno confezioni per conto di una cooperativa. E' un'esperienza molto importante, che rende molto diversa la vita per un detenuto". Alla Dozza, oltre al laboratorio tessile, , rimane solo la tipografia (dove lavora ormai un solo detenuto, visto il calo della richiesta dall'esterno), il laboratorio di smontaggio (tre-quattro i detenuti che ci lavorano) e quello di produzione del miele, che deve ancora partire. Carceri, s'infiamma la protesta alla Dozza "Mancano acqua, carta igienica e sapone" ."Gli agenti - spiega il movimento italia garantista - hanno protestano per la situazione che sta attanagliando il pianeta carcere" E' partita da Bologna e da Reggio Emilia la protesta degli agenti nelle carceri italiane. "Nel carcere bolognese della Dozza - spiega il commissario nazionale del dipartimento sicurezza di italia garantista Domenico Marigliano - i detenuti sono tanti e iniziano a non sostenere piu' questa situazione che sta per esplodere ,Analoga situazione in quel di Reggio Emilia "dove - continua Marigliano - in tre reparti detentivi hanno protestato gli agenti della polizia penitenziaria perche' il controllo della situazione sta diventando insostenibile ". "E' evidente - commenta il movimento italia garantista - che questo clima teso desta non poche preoccupazioni tra gli agenti della polizia penitenziaria, che potrebbe trovarsi a dover fronteggiare situazioni molto difficili, in un momento di gravi difficolta' dovute alla carenza di uomini, mezzi e risorse economiche: mancano sempre 6.500 agenti a livello nazionale". Secondo il commissario nazionale sicurezza di italia garantista Marigliano , inoltre, la situazione starebbe drasticamente peggiorando visto che, "oltre alle risorse per pagare straordinari e missioni alla polizia penitenziaria, per riparare i mezzi di trasporto e per mettere la benzina, stanno anche finendo i soldi per l'acquisto dei generi di prima necessita' per i detenuti: carta igienica, sapone ed altro". In Emilia Romagna le strutture penitenziarie scoppiano Le carceri dell'Emilia-Romagna sono al secondo posto in Italia (dopo quelle pugliesi) per il tasso di sovraffollamento: i detenuti in regione sono, infatti, 4.373 a fronte di una capienza regolamentare di 2.394, il che significa un indice di sovraffollamento pari al 182,5% (con il dato medio nazionale al 150,95%). E' quanto emerge dalla relazione annuale, prevista dalla legge regionale n.3 del 2008 "Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna", il 36,7% della popolazione carceraria e' rappresentata da stranieri, in Emilia-Romagna la percentuale aumenta in modo considerevole arrivando al 52,4%. "La situazione e' gravissima - , continua il presidente nazionale per la sicurezza per
I'Italia garantista Domenico Marigliano  - chiediamo che il Governo faccia interventi di sostegno immediato perche' occorre personale e mancano le risorse anche solo per la manutenzione ordinaria".

 

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