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Casa Navile / Via Sebastiano Serlio

Via Serlio, il nuovo studentato (da 16 piani) che non piace ai residenti

Mentre la proprietà rassicura sul progetto, i rappresentanti di chi abita nei paraggi teme per il futuro del vicinato: '500 studenti? Sono troppi'

Via Serlio, quartiere Navile. Di fronte all'ex dopolavoro ferroviario è tutto pronto per i lavori di costruzione di un nuovo studentato universitario. Una palazzina di 16 piani, per 53 metri di altezza contro il limite di 59 delle previsioni urbanistiche. Si prevedono 513 alloggi singoli con angolo cottura, posti auto in funzione delle camere destinate ai disabili (il 5%) e 300 rastrelliere per bici.

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A costruire l'edificio sarà una società con sede a Londra, la Stonehill, specializzata anche in residenze universitarie. Un nuovo capitolo dell'ingresso di gruppi stranieri nel cuore dell'ex quartiere operaio della Bolognina dopo lo student hotel all'Ex Telecom. I lavori dovrebbero partire a fine anno per concludersi nel 2020.

I residenti che abitano nelle vicinanze dell'area dove rsorgerà al struttura però non la stanno prendendo bene. "Siamo tutti a favore della presenza di studenti", dichiara Sonia Bignozzi in rappresentanza dei residenti critici: ma "513 ci sembrano tanti" visti i possibili disagi sulla mobilità, l'uso dei bus e del parco. In più, "non è un progetto armonioso con il territorio", continua Bignozzi, chiedendo di rivedere l'attuale "monolite" affinché "non abbia un impatto così forte sullo skyline": il timore è che l'edificio produca ombra sul parco e gli altri palazzi.

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Quella degli studenti sarà una residenza "mordi e fuggi che non userà il quartiere con la motivazione di conservarlo", afferma un'altra residente, temendo anche che i futuri vicini possano "attirare" lo spaccio. La richiesta di rivedere l'edificio, però, sbatte contro la risposta di Francesco Conserva dello studio Open Project: "Stiamo per ritirare il permesso di costruire" e i lavori, con la bonifica bellica già completata, partiranno nel giro di un paio di mesi. 

Dalla Stonehill però assicurano che lo studentato "non sarà intrusivo" rispetto alla zona circostante: né dal punto di vista urbanistico, né per la presenza degli studenti. Ad intervenire per la società è il manager Matthew Cartisser, che oggi in Comune ha partecipato ad una commissione ascoltando le preoccupazioni dei residenti della zona.

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"Al quartiere teniamo molto", assicura intanto Conserva, aggiungendo che le perplessità segnalate "sono state tutte condivise e risolte nel nostro progetto". L'inserimento nel contesto "è stato analizzato secondo le regole del piano particolareggiato vigente", sottolinea il progettista, affermando in particolare che ci sarà il "rispetto delle distanze minime e delle visuali". Questo tenendo conto del fatto che "più si va in alto e più si costruisce in modo sostenibile", afferma Conserva, aggiungendo che forse i timori sull'impatto degli studenti scontano "un'idea anacronistica" delle loro abitudini.

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"Vogliamo eliminare ogni dubbio", dichiara Cartisser. La "student house" di via Serlio potrà intanto contare su un "approccio inglese" che è "molto responsabile verso gli studenti". Il costo delle camere va ancora deciso ma sarà "competitivo" con i prezzi bolognesi, assicura il manager, sottolineando che ci saranno locali "per dormire, studiare, per la socialità e per ogni attività tipica della vita di uno studente", così' come ci sarà una "sicurezza totale" rispetto all'eventuale presenza di bambini.

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Lo studentato avrà "la struttura di un hotel moderno e per questo non sarà così alta come altre della zona", sottolinea Cartisser: l'edificio "non sarà intrusivo rispetto all'ambiente circostante, perché circondato da aree verdi". E l'ombra? "Non sottovaluto il problema", replica il manager, ma la fascia d'ombra "sarà molto sottile" e quindi "si sposterà velocemente". Gli studenti, poi, "avranno un impatto economico positivo sulla zona", fa notare Cartisser, annunciando inoltre che ci sarà personale "specializzato nel gestire un numero così grande studenti": questo servirà anche a far rispettare un "codice di condotta" per "evitare qualsiasi tipo disagio nell'area". (Pam/ Dire)

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