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Stella di David sotto casa, il docente: "La risposta è una fiaccolata con i fratelli umani"| VIDEO

Appuntamento il 19 febbraio alle 18 davanti al Centro Interculturale Zonarelli

"A te che hai impugnato il pennarello come un'arma, do una risposta disarmante, chiunque tu sia. Una pacifica e silenziosa passeggiata con tanti fratelli umani, fratelli miei ma anche tuoi". Con queste parole Henri-Emmanuel Lederman, il docente "marchiato" con una stella di David sotto casa, lancia la fiaccolata che si terrà mercoledì 19 febbraio in risposta al gesto antisemita, ma non solo.

L'iniziativa, dal centro Zonarelli a piazza Nettuno, organizzata dal basso e condivisa da istituzioni laiche e religiosee, vuole essere una condanna di tutti gli episodi antisemiti, islamofobici e di razzismo in genere, non ultimi quelli ai danni della comunità cinese. Per il dialogo e la tolleranza. Una manifestazione silenziosa, eterogenea e senza simboli politici: neanche quelli legati a forme più spontanee di partecipazione, come le sardine.

Per il docente, l'autore dei gesti antisemiti ha sbagliato tre volte. "Prima di tutto ha sbagliato città perché Bologna è nota nel mondo intero per il suo Ateneo, meta nei secoli di studenti e studiosi di ogni provenienza, laici e credenti di ogni fede. Ha sbagliato il mio campanello e poi ha sbagliato chi ha scelto di tracciare una svastica sul liceo Copernico, intestato a un altro polacco".  

'C'era una volta', racconta Lederman, e inizia così il racconto del padre, ebreo polacco, scienziato che fuggì ai nazisti e ai sovietici e che in Italia, nell'armata polacca, partecipò alla liberazione di Bologna.

"Autore del gesto, chiunque tu sia, se anche solo per un attimo hai pensato che disegnare una stella di David accanto al mio campanello fosse un'offesa, io invece ti rispondo grazie. Sì, grazie, perché io sono fiero di quel simbolo. Ti rispondo da sotto casa mia fino a piazza del Nettuno, passeggiando con tutti i miei fratelli umani, agnostici ed ebrei, musulmani e cattolici, animisti e ortodossi, hare krishna, testimoni di Geova, sikh e tanti altri, ognuno con il suo credo e le sue convinzioni politiche".

Il messaggio del cardinale Zuppi

"Gli episodi recenti di antisemitismo e di razzismo non possono essere liquidati come episodi o goliardate. Dobbiamo sempre avere grande attenzione, perché l'odio si inizia ad esprimere sempre in maniera che addirittura può apparire innocua. Ma l'odio non è mai innocuo e non è mai accettabile".

Lo afferma l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, nel messaggio inviato ai promotori, letto durante la conferenza stampa. Zuppi non potrà partecipare alla manifestazione perché impegnato a Roma, ma le sue parole di condivisione sono state riportate da Alberto Zucchero del Portico della pace. 

"Oltre alla condanna ferma di ogni forma di antisemitismo dobbiamo dissodare il terreno dell'odio – aggiunge Zuppi –seminando pace, reintegrando chi è emarginato, sostenendo chi è scartato. È necessario insomma coltivare il terreno della fraternità", conclude il cardinale.

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