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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Guide turistiche abusive: 'Non ci sono controlli, quelle autorizzate non sono tutelate'

In crescita i numeri del turismo bolognese, ma i 'buchi' sono ancora molti: "mancano i controlli sugli abusivi, i bagni, assalti violenti dagli accattoni"

Tanto orgoglio per il turismo in crescita nella nostra Bologna, eppure in parallelo ai numeri che salgono, aumentano anche i casi di abusivismo, mentre restano irrisolte alcune problematiche legate all'accoglienza, alla sicurezza e ai servizi. A fare il punto sulla situazione come portavoce delle guite turistiche autorizzate, Paola Balestra, presidente di Confguide Bologna. 

Un ombrellino sollevato e i gruppi immediatamente a seguito: ma non tutte le guide che vediamo  hanno l'autorizzazione ad esercitare, quel famoso "patentino" che si basa sulla legge 97 del 2013 sulle Guide Nazionali derivata da una normativa europea. E mentre in altre città si sta facendo strada il patentino elettronico (un badge di roconoscimento dotato di microchip) a Bologna sembra che i controlli siano ancora in alto mare, praticamente inesistenti, almeno secondo gli operatori del settore. 

Chi dovrebbe controllare le guide? Come avvengono i controlli e quali le sanzioni?

La Polizia Municipale. Semplicemente chiedendo di mostrare la licenza. Non so di preciso a quanto ammonti la sanzione, ma direi che si aggira intorno al migliaio di euro così come si può leggere anche sulla stampa nazionale: in alcune città infatti sono state fatte multe a pioggia. 

Come si diventa guida turistica e chi sono quelle abusive, come si promuovono e si muovono?

La nostra autorizzazione è un'autorizzazione regionale dal 2010 e si basa comunque sulla legge nazionale. Per diventare guida turistica c'è un percorso preciso da intraprendere che comprende un esame di cultura di arte, storia, almeno una lingua straniera con un corso da seguire per chi non ha una laurea pertinente agli argomenti di interesse e un esame, naturalmente. 

La guida non è un “Cicerone”. E’ un professionista del turismo e della cultura che aggiorna continuamente le proprie competenze e conoscenze per trasmetterle nella forma più adatta e piacevole a qualsiasi tipologia di turista o visitatore (dal bambino all’anziano, dal pensionato al top manager, siano essi italiani, europei, extraeuropei, in gruppo o singoli). Per esercitare la professione è obbligatorio conseguire l’abilitazione, sostenendo un esame ed i professionisti di Confguide Bologna sono tutti regolarmente abilitati ed hanno superato con successo gli esami previsti dalla Legge.

Il turismo in città è cresciuto e allo stesso modo è cresciuto il fenomeno dell'abusivismo: studenti o insegnanti che si improvvisano, guide che vengono da fuori dall'Europa ed esercitano senza fare l'iter burocratico richiesto, che è la domanda di libero stabilimento, personale reclutato dai tour operator...

Quali sono le differenze fra una guida autorizzata e una guida abusiva?

Punto primo, la sicurezza: noi abbiamo una assicurazione rc per terzi, tutela fondamentale nel momento in cui si verificano degli imprevisti come scivoloni e cadute, investimenti e incidenti vari. Chiaro che gli abusivi non ne siano provvisti. Punto secondo (fondamentale) una preparazione approssimativa (contro la nostra di alto livello con almeno due corsi di aggiornamento all'anno): quanti strafalcioni e inesattezze sentiamo dire dalle finte guide! Chi dice che gli angeli decorativi in Santo Stefano siano di Leonardo Da Vinci, chi scambia San Petronio con Gregorio XIII e tanti altri errori che poi i turisti prendono per buoni. 

E ci sarà anche una differenza di prezzo...

Esatto. Un esempio per tutti: noi per una mezza giornata di tour rivolta a un gruppo di 15 persone chiediamo 100 euro lordi. Loro arrivano anche a chiederne solo 40, senza fattura. Ma con tutte le lacune di cui parlavamo prima. Ci sono tanti siti web stranieri che 'vendono' questi servizi e naturalmente ci portano via un mare di lavoro. 

Siete in contatto con l'amministrazione per risolvere questi problemi? Se doveste elencarle tutte, le problematiche della vostra categoria, quante e quali sarebbero? Avreste delle possibili soluzioni? 

Da tempo chiediamo un tavolo per parlare di tutto questo, ma non lo abbiamo ancora ottenuto. Possiamo certamente riassumere i disagi maggiori così: 1. la concorrenza sleale degli abusivi; 2. la mancanza di bagni pubblici (da marzo sono chiusi quelli di via IV novembre e gli altri due, Mercato delle Erbe e Piazza Calderini sono lontani dalle zone di interesse); 3. gli assalti continui degli accattoni, che spesso arrivano a sputarci addosso se non gli diamo dei soldi; 4. il fattore traffico che ci costringere a fare chilometri per raggiungere i pullman (il problema esiste ora che è chiusa Piazza Malpighi e restano solo Porta San Mamolo e l'Autostazione); 5. gli orari dei Musei Civici, spesso incompatibili o scostanti, tanto da scoraggiare le visite. 

Sulla concorrenza e la sicurezza basterebbe che qualcuno facesse dei controlli (e fra l'altro farebbe anche Cassa il Comune). Sui bagni ovviamente riaprire almeno quei pochi vicino a Piazza dell'Orologio, poi fare arrivare i pullman in Piazza Roosvelt, o in via Marconi o in via II Giugno fino a quando Piazza Malpighi sarà chiusa. Per quanto riguarda i musei, tenerli aperti la mattina, quando ci sono le scolaresche (che non pagano) e i turisti non sono ancora in città (ricordiamo che Bologna ha un turismo mordi e fuggi con gite anche di mezza giornata) non basta: non si fanno incassi e si lasciano fuori i visitatori che invece farebbero delle visite nel pomeriggio. In alcune situazioni anche la discontinuità degli orari rende difficile la programmazione dei tour anche settimana per settimana. 

Che cosa vi dicono i turisti stranieri? Che tipo di domande vi fanno?

La domanda più ricorrente è: percho alle 10 del mattino c'è così tanta gente in giro? Perchè non sono al lavoro? Poi sono sconvolti dai graffiti, soprattutto i cittadini americani: ci chiedon perchè la Polizia permetta che vengano deturpati in questo modo monumenti ed edifici. Lo stesso vale per gli escrementi sotto ai portici e l'alto numero di mendicanti e persone che vivono per strada. 

E ci diceva che in alcuni casi l'accattonaggio prende delle brutte pieghe?

Sì, spesso. Noi e i nostri gruppi veniamo sistematicamente presi d'assalto da questi finti mimi che ci chiedono soldi e ci sputano addirittura addosso. Davanti a San Petronio distraggono tutti e rallentano le visite, poi ci seguono, ci strattonano, non ci laciano lavorare e distraggono i visitatori che devono allo stesso tempo ascoltarci e difendersi anche da tentativi di borseggio". 

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