Inquinamento nei terreni Hera, Merola: 'Bologna non è la Terra dei Fuochi'
Così il sindaco sulla questione delle presunte scorie tossiche in via Berti Pichat. Sul caso la Procura indaga, intanto il primo cittadino spiega come l'amministrazione sta monitorando la questione e promette: 'Il mio impegno mio sarà massimo e quotidiano'
“Non siamo nella terra dei fuochi a Bologna, la situazione è sotto controllo, non ci sono livelli di inquinamento pericolosi per i lavoratori e i cittadini bolognesi”.
Così il sindaco Virginio Merola - dopo il no comment ai cronisti di Report, vissuto con indignazione da più parti - risponde oggi in seduta consiliare sulla questione delle presunte scorie tossiche poste sul terreno di Hera in via Berti Pichat. Sul caso la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo e il presidente della multiutility risulta indagato.
Riguardo all'inquinamento del sottosuolo di viale Berti Pichat, “c'è stata un po' di confusione –dice Merola cercando ora di far chiarezza - risale ad attività precedenti cessate negli anni '60, che Hera come nuovo proprietario dell'area ha ereditato. Su mandato dell'Amministrazione Hera ha analizzato, monitorato e predisposto un Piano di risanamento del sito”. Questo Piano è sancito in un accordo sottoscritto il 1° luglio 2008 insieme al Comune di Bologna, alla Provincia di Bologna, ai Comuni di Castenaso, Granarolo e ad Arpa Emilia-Romagna. Esiste dunque un Piano di risanamento che in questi anni viene attuato nei tempi previsti. Dal 2003 fino ad oggi - fa sapere il sindaco – “sono stati eseguiti sull'intera area, costanti analisi e interventi di monitoraggio. A seguito di queste analisi e monitoraggi sono stati eseguiti e validati dagli enti di controllo diversi interventi di risanamento, effettuati principalmente tramite scavo e rimozione dei terreni e dei materiali contaminati, che hanno portato finora al risanamento completo di un terzo dell'intera area aziendale. Nonché a cambi d'uso e a interventi di impermeabilizzazione per quelle specifiche porzioni dell'area esposte a maggiore rischio.”
Esisterebbe quindi un programma “chiaro e definito volto a bonificare l'intera area nei tempi previsti”, come assicura l’amministrazione, che aggiunge:” Nel 2008 è stato sottoscritto il Piano, i tempi previsti perché sia completata tutta l'opera di bonifica sono il 2018”.
Nel frattempo – torna a rimarcare Merola - “tutto il sistema di monitoraggio ci indica che non ci sono livelli di pericolosità per i lavoratori e per i cittadini”. A tal proposito, “a garanzia della sicurezza e salute dei lavoratori di Hera nonché dell'ambiente, e per tutto l'arco di tempo che porterà al complessivo risanamento del sito, da una decina d'anni è in essere uno specifico Piano di monitoraggio dell'acqua sotterranea e, dal 2009,dell'aria nei vari ambienti. Tutte le attività di monitoraggio vengono svolte da terzi, in coordinamento con Comune di Bologna, Arpa, AUSL e la Provincia di Bologna”.
Secondo gli impegni assunti con l'Accordo di Programma ad oggi, risultano all’amministrazione, “completati i primi sei lotti d'intervento, mentre sono già stati assegnati con gara i lavori del settimo lotto, a carico di Hera, che verrà avviato nelle prossime settimane, non appena conseguiti gli ultimi permessi operativi. Con il completamento degli interventi sul suolo di tale lotto, previsto per il 2015, sarà stato completato il risanamento di oltre il 60% dell'area. I lavori nella parte restante verranno completati, come da Accordo di Programma nel biennio 2017/2018, sulla base del fatto che il costante monitoraggio non indica livelli di inquinamento pericolosi per i lavoratori e per la salute dei nostri cittadini”.
“Fino ad allora – promette il sindaco - l'impegno mio sarà massimo e quotidiano nel vigilare sul rispetto di questi tempi. Non importa quanto sia grande Hera o se sia piccola, i controlli li fanno il Comune, l'Arpa e l'Ausl. Ho sentito parlare di sudditanza, era riferito alle nomine, ma sia chiaro che non c'è nessuno sconto o concessione nei confronti di Hera. Le autorità competenti possono definire il livello di pericolosità di un'area inquinata e quindi definire se esistono o meno rischi. Io non ho altro modo e non voglio avere altro modo che le relazioni dell'Ausl e dell'Arpa per definire se esiste o meno pericolosità, e le relazioni ci dicono di no.