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Cronaca Borgo Panigale

Comune nega Lottomatica al bar: "Centri scommesse ovunque e qui invece moriamo. Due pesi e due misure"

BORGO PANIGALE. Lo sfogo dell'esercente: campo libero ai centri scommesse "mentre a me negano la possibilità di una Lottomatica al bar. Non è giusto, una zona dimenticata"

Samantha Spalazzi è, da quattro anni, la titolare di un bar di Borgo Panigale, il bar "La Streghetta". Il locale si trova in un'area 'villaggio' di case del Comune e la 37enne segnala quella che per lei è "un'ingiustizia", la negazione di un'ultima possibilità per risollevare la sua attività che nulla "Ha a che fare con un centro scommesse. Centri che invece, solo perchè hanno sede all'estero, possono aprire come e quando vogliono".

"Ad agosto 2014 ho fatto richiesta per tenere nel mio bar un terminale Lottomatica che mi consentisse di offrire ai miei clienti il gioco e le ricariche dei cellulari. Sia da Aams che da Lottomatica la mia domanda è stata accettata perchè nella mia zona non c'erano altre concessioni. Poi, come da procedura, ho chiesto la licenza anche alla Questura di Bologna e dopo un mese circa mi è arrivata la comunicazione di diniego sulla base dell'Articolo 23 (quello sulla distanza dai luoghi considerati sensibili ndr). Peccato che la legge dovrebbe riguardare i centri scommesse, che invece (ed è sotto gli occhi di tutti) aprono ovunque e senza limiti se hanno la sede all'estero". 

Perchè è così importante per te avere il terminale? "Perchè se la mattina lavoro con i caffè e le colazioni, il pomeriggio qui in zona non c'è certo molto giro. L'area è diventata desolata e degradata: ho provato con la saletta tv, ho rinnovato il bar, ma non riesco a incrementare il guadagno e penso che offrendo più servizi questo potrebbe anche essere possibile. Ma non mi danno la possibilità di farlo. E ho anche pagato l'anticipo a Lottomatica".

Diceva che la zona è un'area degradata...in che modo? "Lo può vedere da lei. Questo era un villaggio Ina, un complesso di case popolari diventato oggi praticamente un ghetto. Le serrande dei negozi sono abbassate, tanti locali sono sfitti, non c'è aggregazione. Eppure, è Bologna anche questa e siamo Bologna anche noi".

Si è rivolta alle istituzioni per chiedere spiegazioni? Ha ricevuto delle risposte? "Ho contattato l'assessore Matteo Lepore e l'ho tempestato di messaggi fino ad ottenere un incontro, avvenuto lo scorso 20 gennaio. Mi ha promesso che mi avrebbe aiutata, ma i tempi sono stretti e ad oggi non ho ancora avuto delle risposte. Ho scritto anche alle Iene e a Striscia la Notizia. Mi sento vittima di un'ingiustizia e non vedo perchè, visto che nella mia zona manca, non posso tenere il terminale al bar come tantissimi tabaccai hanno. Non parliamo mica di una saletta slot!".

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