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Cronaca

Studente Unibo arrestato in Egitto, anche le Sardine al maxi-corteo per Patrick

Si mobilita anche la Cgil: estendere mobilitazione e rilancia appello per verità su caso Regeni. Intanto sparisce il murale che vedeva insime lo studente Unibo e il dottorando ucciso

Le Sardine scendono in piazza per chiedere la liberazione di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna arrestato al Cairo con accuse tra cui l'istigazione al rovesciamento del regime. Il movimento nato a Bologna aderisce così all'appello dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse dell'Unibo e sarà in piazza  al maxi corteo organizzato dagli studenti per lunedì prossimo, dalle 18, nel capoluogo emiliano. Le Sardine chiedono che i diritti di Patrick "vengano rispettati e che possa tornare al più presto a frequentare le aule universitarie". In più "rilanciano e invitano le sardine di tutta Europa e di tutto il mondo a scendere in strada". "È chiaro che il pensiero dà fastidio. Anche se chi pensa è muto come un pesce",scrivono su Facebook le sardine.

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Assemblea generale Cgil chiede liberazione Patrick e verità per Regeni

Anche l'assemblea generale della Cgil di Bologna chiede "l'immediata liberazione di Patrick" e rilancia, con l'occasione, l'appello per la "verità sui mandanti, gli esecutori e i depistaggio relativi all'omicidio di Giulio Regeni". Lo fa con un ordine del giorno che la Camera del lavoro invita i massimi organismi del sindacato ad 'accogliere' per riportare queste richieste al Governo italiano. Inoltre, se gli appelli fossero "per l'ennesima volta" disattesi dalle autorità egiziane, secondo la Cgil di Bologna il Governo italiano dove procedere con il richiamo formale del suo ambasciatore e "l'inserimento dell'Egitto nella lista dei Paesi non sicuri, come a più riprese chiesto dalla famiglia Regeni".

Già il giorno dell'arresto di Zaky è scesa in piazza con la città, l'Università, le Istituzioni, Amnesty International e le altre organizzazioni che si sono mobilitate. Oggi l'assemblea generale della Cgil di Bologna, "nel riaffermare la necessità che i rapporti politici ed economici esistenti nei confronti dell'Egitto a livello nazionale e locale non prescindano dalla richiesta stringente di un pieno rispetto in quel Paese dei diritti umani universali", ha fatto proprie la richiesta del rettore dell'Alma Mater, Francesco Ubertini, e la posizione del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che ha richiamato l'Unione Europea a svolgere un ruolo attivo nella vicenda. Da Bologna la Cgil spinge per "allargare il fronte democratico a sostegno della liberazione di Patrick" e invita a sottoscrivere l'appello di Amnesty per il rispetto dei diritti umani universali, e affinche' Zaky "possa ritornare sano e salvo qui a Bologna per proseguire i suoi studi e perseguire la sua personale libertà". 

Presidio in piazza Scaravilli per lo studente arrestato: "Vogliamo il rilascio di Patrick subito" | VIDEO

Migrare: rispetto libertà pensiero

Si mobilita anche il Centro di ricerca 'Migrare', che svolge anche attività di terza missione in tema di migrazioni, mobilità, dignità della persona e promozione dei diritti, e il rettore dell'Universitàdi Palermo, Fabrizio Micari. "Condividendo la preoccupazione espressa dalla Conferenza dei rettori italiani e la mozione dell'Università degli Studi di Bologna", lanciano un appello alla comunità accademica italiana in merito alle notizie sull'arresto dello studente universitario di nazionalita' egiziana Patrick Zaky.

"Nell'esprimere viva preoccupazione - scrivono dal centro - per le notizie di violenze e abusi che uno studente del sistema universitario italiano avrebbe subito nel corso di una detenzione originata da una mera professione di idee, e nella consapevolezza che la libera mobilità di studenti e studiosi costituisce, per il sistema universitario italiano come per l'intero network accademico mondiale, preziosa fonte di ricchezza in quanto strumento di dialogo, di circolazione di idee e di condivisione di saperi, il Centro di ricerca 'Migrare' dell'Università di Palermo formula il fermo auspicio che la comunità accademica italiana voglia chiedere alle pubbliche autorita' di dispiegare ogni azione utile affinchè sia concretamente garantito il pieno rispetto della dignita', dell'integrita' e delle prerogative individuali delle persone ristrette nella liberta' personale e sia riaffermato e tutelato il diritto di ciascuno alla libera manifestazione del proprio pensiero".

Rimosso murale Zaky-Regeni

Intanto si apprende della rimozione del murale comparso tre giorni fa vicino all'Ambasciata d'Egitto a Roma, in via Salaria, che raffigurava Giulio Regeni abbracciato a Patrick Zaky. "Qualcuno lo ha rimosso... faceva così paura? Finalmente non lo vedrà MAI più nessuno". Così su Instagram la street artist romana Laika, autrice dell'opera di street art, aggiungendo: "Adesso è tutto risolto... Nessuno si ricorderà di Patrick e Giulio".

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