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Cronaca

Suicidi: lo sfogo della vedova Marrone: “Tante parole, poi lasciata sola”

Con la notizia del suicidio di Angelo Di Carlo a Roma la moglie dell'imprenditore che si diede fuoco a Bologna commenta: "Sono ancora senza lavoro. Tutti gli appelli rimasti senza esito"

La cronaca nazionale torna a parlare di suicidi dovuti alla precarietà economica: due in due giorni e oggi, con la morte di Angelo Di Carlo arriva il doloroso sfogo di Tiziana Marrone, la vedova di Giuseppe Campaniello, l'artigiano di Ozzano che si diede fuoco il 28 marzo a causa dei debiti col Fisco. “Il 6 settembre sono cinque mesi che mio marito è venuto a mancare. Non ho visto le istituzioni, non ho visto nessuno. A Bologna in tanti dissero, a partire dal sindaco, 'bisogna aiutare questa donna che non ha lavoro'. Ne ho sentite tante. C'é stata forse una persona che ha preso su il telefono per dire: signora, ha bisogno di qualcosa? Le offriamo questo lavoro. Nessuno".

ISTITUZIONI ASSENTI. Il sindaco, Virginio Merola, è in vacanza, ma va ricordato che l'assessore al welfare, Amelia Frascaroli, il 4 maggio partecipò al corteo delle vedove della crisi per le vie di Bologna, e rilanciò un invito alle imprese per dare un lavoro a Tiziana Marrone. Appello senza esito. "Sono sgomenta e inorridita - aggiunge infatti la vedova - dalle cose che stanno succedendo in Italia da un po' di anni. La vicenda di Roma è comunque colpa della crisi. La cosa che mi ha fatto più dispiacere è che quell'uomo ha lasciato quei 162 euro al figlio. Ci ho pianto, so cosa significa. E un padre che lascia 162 euro al figlio (lo dice piangendo) mi fa star male: 'questo e' quello che posso lasciarti'".

LA TRAGEDIA DI UNA MOGLIE E DI UNA MADRE SOLA. Un gesto disperato. E infatti Tiziana Marrone argomenta: "Non ho mai preteso nulla nella vita, non ho mai chiesto nulla. Però mio marito non c'é più e io sono rimasta non solo sola, ma con tanti problemi. Mi devo dare fuoco pure io? Rischio la disperazione anch'io. Queste persone non sono depresse, né esaltati, nemmeno esauriti. Sono persone disperate che arrivano a fare questi gesti perché hanno una dignità. La vergogna fa fare queste cose. Anche Angelo Di Carlo, come tanti altri, non aveva fatto capire niente in famiglia. Tutti sapevano quale fosse la sua condizione, i problemi di lavoro, la morte della moglie, ma era un uomo normale". "Quando sento dire - continua riferendosi al suo caso - , possibile che la moglie non sapesse? No. Non sapevo veramente niente. Ho vissuto con lui 27 anni, non un giorno. Non aveva fatto trapelare nulla, nulla, nulla. Aveva vietato agli avvocati di dirmi qualunque cosa, non voleva che sapessi le sue sofferenze. Ed è la sofferenza che viene lasciata ai familiari, ai figli. Si vive nella paura più totale che ti venga tolto il frutto di tanti anni di sacrifici. Andate a vedere chi c'é dietro una cartella esattoriale, quando arriva Equitalia. Andate a vedere perché una persona possa fare certe cose. Guardate cos'hanno, se fanno le vacanze, dove le fanno, che macchine e che case hanno, se mangiano con le posate d'argento. Le indagini bisogna farle in questo senso, senza fare di tutt'erba un fascio. Anche di recente abbiamo saputo di questi grandi industriali che sono stati beccati a evadere milioni di euro. Quanto pagano queste persone? Mi chiedo, da cittadina che sta passando un guaio: pagheranno queste persone? O siamo sempre noi poveretti che dobbiamo pagare, anche per queste persone, che tanto hanno i soldi, e possono comprare tutto....? non devo dire altro". "Sono stata ospite dalla titolare di mia cugina - conclude Marrone - a Francavilla, altrimenti non sarei potuta venire al mare, ma sotto l'ombrellone vedo davvero poca gente. La crisi c'é, inutile che qualcuno dica che ne siamo quasi fuori. Ma quando mai? A settembre cosa succederà? Fuori dal tunnel? Non credo proprio. Anche se lo spero davvero, per tutti".
 

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