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Fuggiti dall'Eritrea, ora qui grazie ai corridoi universitari Unibo. "Realizzato un sogno"

La storia di Awet e Yohannes, due giovani rifugiati che ora vivono a Bologna grazie a un progetto promosso da Alma Mater, Unhcr e altri partner

Awet e Yohannes sono due ragazzi fuggiti dall’Eritrea del dittatore AfewerkiRifugiati in Etiopia, dove si sono laureati, ora vivono a Bologna dove, grazie al progetto Uni-co-re promosso da Alma Mater e UNHCR Italia insieme a un’ampia rete di partner, potranno concludere il loro percorso di studi.

L’obiettivo del progetto è quello di creare dei “Corridoi universitari” e permettere agli studenti rifugiati di studiare così come fanno gli altri studenti internazionali che hanno avuto la fortuna di nascere in un paese più sicuro.

Come Awet e Yohannes, sono tantissimi i ragazzi costretti a interrompere il proprio percorso formativo perché perseguitati o in fuga da zone di guerra.

Per la fase pilota, ovvero i prossimi due anni accademici, sono stati selezionati cinque ragazzi che hanno diritto a borse di studio, alloggio ergo e tutto il Supporto necessario, amministrativo e logistico, corsi di italiano e percorsi di integrazione nella vita universitaria locale.

A ognuno di loro poi, grazie alla collaborazione con la Caritas e l’Arcidiocesi, è stata assegnata una famiglia tutor.

Il progetto

"Tutto nasce da un’idea mia - racconta Stefania Varani, docente dell’Alma Mater - quando per vicende personali ho scoperto che per studenti rifugiati era impossibile un ingresso regolare in Italia con un visto per motivi di studio, anche se si era ammessi all’università italiana. Da quel che so non è possibile  entrare neanche in altri paesi europei se si è rifugiati e si vuole studiare in Europa".

"Così abbiamo creato questo progetto proprio per permettere ingressi regolari a studenti rifugiati. La selezione tra gli studenti rifugiati avviene per meriti accademici, con una commissione di valutazione apposita, formata da sette docenti di Unibo di diverse discipline e dai presidenti di Federmanager e Manageritalia, per una scelta più orientata già verso il mondo del lavoro. Dopo una preselezione tramite valutazione dei titoli - continua - con il presidente di Federmanager sono stata ad Addis Abeba per un’intervista ai 13 candidati preselezionati. Intervista precedeva anche un collegamento a distanza con gli altri membri della commissione (via Skype)”.

"Gli studenti da noi selezionati hanno ricevuto un visto per motivi di studio sul loro titolo di viaggio, questo grazie alla collaborazione con UNHCR e ministero degli Esteri: insieme a questi e ad altri partner abbiamo stilato un protocollo di intesa lo scorso dicembre è così oggi i ragazzi sono qui e possono completare il loro percorso di studi all’Alma Mater".

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