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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Acqua potabile, esami Arpae escludono presenza glifosate

Il pesticida presente invece in alcune acque di superficie

Nessuna traccia di glifosate e del metabolita Ampa, il composto derivante dalla sua trasformazione, nelle acque potabili dell'Emilia-Romagna. Emerge della prima campagna di monitoraggio avviata dalla Regione Emilia-Romagna, Arpae.

Da ottobre a dicembre 2018, come spiega una nota di viale Aldo Moro, sono stati analizzati cento campioni di acque potabili provenienti dalla rete di distribuzione del servizio idrico. Un esame possibile grazie all'acquisto di uno strumento da 450.000 euro.

Le indagini hanno riguardato anche i corsi d'acqua superficiali, con 200 rilevazioni nel periodo tra giugno e fine anno. I punti di controllo sono stati scelti comprendendo varie tipologie di corpi idrici (fiumi, torrenti, laghi, canali) e tenendo in considerazione la loro localizzazione, le pressioni ambientali a cui sono esposti -ad esempio l'utilizzo del glifosate in attività agricole o extra agricole- e la portata idrologica.

Per quanto riguarda il glifosate, sono state trovate tracce in alcuni corsi d'acqua superficiali, con valori leggermente superiori alla norma relativa ai pesticidi e più diffusi per Ampa. "Si tratta però di dati parziali, riferiti solo all'ultimo semestre- chiarisce la nota- Per garantire una lettura corretta e definire la classificazione dello stato ecologico dei corsi d'acqua, è necessario svolgere un monitoraggio di durata annuale, come previsto dalla legge di settore". 

"Su fiumi e acque superficiali i dati sono preliminari: nel 2019 il lavoro continuerà per coprire l'intero arco di dodici mesi e solo così sarà possibile interpretare nel modo corretto lo stato ecologico dei corpi idrici", commenta l'assessore regionale all'Ambiente Paola Gazzolo. Che assicura: "l'attenzione è massima, come dimostrano le limitazioni all'uso del glifosate in aree frequentate dalla popolazione introdotti in Emilia-Romagna già dal 2016: l'obiettivo è prevenire rischi per la salute umana e l'ambiente".

"Siamo da sempre impegnati nella riduzione dell'uso di prodotti chimici in agricoltura e nella promozione di pratiche di coltivazione sostenibili", aggiunge l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli. Quanto al glifosate, "i nostri disciplinari dal 2019 prevedono una riduzione del 70% della dose da etichetta per le colture frutticole e viticole e di quasi l'80% per quelle orticole, più una serie di divieti d'uso specifici per i capofossi e le zone marginali aziendali. Siamo consapevoli che occorre non solo ridurre ma trovare anche dei sostituti al glisofate, considerando il fatto che l'autorizzazione all'uso scade comunque a fine 2022".
(Bil/ Dire) 

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