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Cronaca

'Ndrangheta in Emilia, nuovi arresti: 'Attività criminali gestite dal carcere'

Ancora in corso le perquisizioni iniziate questa notte condotte dal oltre 300 carabinieri. "Aemilia" darà da fare agli inquirenti "per molti anni", ha dichiarato il Procuratore Capo di Bologna. Fiancheggiatori al telefono: 'Questi hanno tutta Reggio Emilia'

Sono ancora in corso le perquisizioni iniziate questa notte in Emilia Romagna, Lombardia, Calabira e Lazio, condotte da oltre 300 carabinieri, supportati da elicotteri e unità cinofile, e 9 sono le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP Alberto Ziroldi del Tribunale di Bologna, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Continuano ad affiorare altre attività criminali "messe in moto" dalla maxi indagine "Aemilia", che all'inizio dell'anno ha portato all'arresto di oltre cento persone con varie accuse collegate all'associazione mafiosa di stampo 'ndranghetista e riconducibili alla famiglia calabrese Grande Aracri. Risulta ormai chiara la capacità di infiltrazione nel tessuto economico emiliano con la costituzione di società fittizie, intestate a terzi: il volume dei sequestri patrimoniali di questi ultimi giorni supera i 330 milioni di euro, e comprende anche 54 beni immobili e 12 autoveicoli. Un'indagine "Aemilia" che darà da fare agli inquirenti "per molti anni", ha dichiarato il Procuratore Capo uscente di Bologna Roberto Alfonso nel corso della conferenza stampa di questa mattina. Le ordinanze di custodia cautelare hanno raggiunto anche tre persone già in carcere, al 41 bis (custodia carceraria con restrizioni e controlli speciali - ndr) da febbraio: non era loro vietata la visita dei familiari ai quali venivano impartiti ordini sulla continuazione della gestione delle attività "economiche". Diverse le perquisizioni anche a carico di professionisti, commercialisti e avvocati.

Durante una telefonata intercettata, nel descrivere l'importanza del boss Nicolino Grande Aracri, arrestato a febbraio e di nuovo raggiunto da un'ordinanza, alcune persone coinvolte nell'ultima operazione parlavano chiaramente del territorio emiliano: "Questi hanno tutta Reggio Emilia, hanno 7000 calabresi, e 3-4000 li hanno a Parma". "Questo elemento sta indicare quanto sia diffusa l'opinione tra i fiancheggiatori" ovvero "di quanto sia potente l'organizzazione", ha detto il Procuratore Alfonso, che ha sottolineato che si tratta di un filone tutto "economico", che non vede cioè politici coinvolti.

GLI ARRESTATI. Custodia cautelare in carcere per GRANDE ARACRI Nicolino, DILETTO Alfonso, BOLOGNINO Michele e VECCHI Giovanni. Arresti domiciliari per BOLOGNINO Domenico, DILETTO Jessica, SPAGNOLO Francesco, PATRICELLI Patrizia e ABDELGAWAD Ibrahim Ahmed. Tutti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per il reato di trasferimento fraudolento di valori e per aver agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.

Agli indagati DILETTO Alfonso, VECCHI Giovanni e PATRICELLI Patrizia è anche contestato il rerato di impiego di denaro, beni o utilità di illecita provenienza, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.

LE SOCIETA' COINVOLTE. La misura cautelare ha inoltre disposto il sequestro preventivo di società di capitale e di tutti gli elementi patrimoniali connessi (quote societarie, beni strumentali, conti correnti ed autorizzazioni all’esercizio dell’attività concesse dalle Autorità competenti, ecc.): “Consorzio Europa”, con sede in Brescello (RE); “SAVE Group S.r.l.”, con sede in Montecchio Emilia (RE); “SAVE Engineering S.r.l.”, con sede in Montecchio Emilia (RE); “Impregeco S.r.l.”, con sede in Roma; “SAVE International LTD”, con sede a Birzebbuga (Malta); “Immobiliare BG S.r.l.”, con sede in Reggio Emilia; “Immobiliare Prestigio S.r.l.”, con sede in Parma; “Platino Immobiliare S.r.l.”, con sede in Modena; “D.S. Costruzioni S.r.l.”, con sede in Brescello (RE), le cui attività principali sono la progettazione e la realizzazione di grandi opere, come porti e aeroporti.

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