La Guardia di Finanza di Bologna lo ha fermato all'aeroporto, mentre stava per imbarcarsi e lasciare il paese alla volta del Costa Rica, dove aveva già trasferito la residenza, acquistato immobili ed avviato un’attività. 

Un imprenditore bolognese 56enne indagato per bancarotta fraudolenta e documentale è stato così costretto a fare dietro-front e a seguire le fiamme gialle su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica felsinea Giuseppe Di Giorgio, a seguito di accertamenti svolti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna. Ora è agli arresti domiciliari su decisione del Gip Rossella Materia. 

Intenzionato a "rifarsi una vita" nel paese centroamericano, l'imprenditore, responsabile di aver sottratto 1,5 milioni di euro dalle casse societarie e quindi di aver portato al fallimento, nell'aprile 2014, un’azienda di import/export, aveva già acquistato una villa e tre appartamenti in un villaggio turistico sull’Oceano Pacifico, dal valore complessivo di circa 450 mila euro, tutto in pochissimo tempo. 

Nell’ambito dell’indagine è risultata indagata anche la moglie dell’imprenditore, in quanto beneficiaria di parte delle somme sottratte (253mila euro). La coppia avrebbe distrutto i libri contabili e, nello stesso giorno della dichiarazione di fallimento, avrebbero accreditato su conti esteri oltre 900mila euro. Precedentemente erano già stati versati 110mila euro alla società costaricana, titolare dle villaggio turistico, e 816mila euro, fatti transitare su un conto svizzero, a pagamento di prestazioni ritenute inesistenti. Mancano inoltre all'appello tre BMW e una Mercedes di proprietà della ditta fallita.