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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sciopero in aeroporto, dipendenti pulizia incrociano le braccia

Nel mirino del sindacato Usb ci sono le condizioni di lavoro delle società che hanno in appalto i servizi

Altro sciopero in arrivo all'aeroporto di Bologna. Dopo i controllori di voli e i lavoratori dell'handling che si sono fermati l'altro ieri, domani venerdì 11 maggio tocca agli addetti degli appalti di pulizia alle dipendenze di "Pulitori e Affini" e "Miorelli Service": sono chiamati dall'Usb a incrociare le braccia dalle 11 alle 15 contro il peggioramento delle condizioni di lavoro.

E' l'approdo finale del percorso avviatosi dopo l'esito negativo dell'incontro in Prefettura con le due società. Usb ha aperto lo stato di agitazione e lo scorso 26 aprile ha denunciato con un presidio all'Aeroporto "il peggioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro a cui sono sottoposti i dipendenti da quando le due società sono subentrate nell'appalto: abolizione del buono pasto, turni di lavoro sfiancanti, straordinari utilizzati per ricattare i lavoratori part-time, mezzi di lavoro obsoleti e buste paga poco chiare".

La società di gestione del Marconi è stata chiamata in causa dal sindacato di base "in qualità di responsabile in solido" e invitata ad un incontro per sentire 'dal vivo' quali sono le condizioni di lavoro negli appalti. "Se l'Aeroporto Marconi di Bologna rimarrà in silenzio di fronte alle richieste dei lavoratori, Usb chiederà un incontro immediato alla Città metropolitana che insieme al Comune di Bologna ed alla Regione, è socio dell'Aeroporto e pertanto responsabile in prima persona delle condizioni peggorative imposte dalle società in appalto". Il sindacato di base dice anche che "le istituzioni politiche del nostro territorio non possono rimanere inerti e devono assumere il compito di porre fine a questo modello nell'interesse dei lavoratori e della cittadinanza utente".

Sempre dopodomani, però, tornano a farsi sentire i dipendenti di Gh contro la disdetta del contratto integrativo decisa unilateralmente dall'azienda che gestisce il 70% dell'handling al Marconi e impiega 337 persone. Alle 14.30, i sindacati incontreranno, assieme ad Adb, Gh e l'assessore comunale Marco Lombardo per discutere una clausola di sito che garantisca in caso di passaggio da un'azienda all'altra, in modo che il trattamento economico non peggiori. E dalle 14 alle 15 ci sarà un presidio dei lavoratori sotto Palazzo Malvezzi.

La questione della disdetta dell'integrativo da parte di Gh sarà anche al centro, alle 14.30 di lunedì, di un nuovo incontro in aeroporto tra azienda e sindacati. E i dipendenti hanno avvisato: o "l'azienda ritira la disdetta o si interrompe la trattativa e scatta lo sciopero". Intanto tiene ancora banco la questione di dotare il Marconi della presenza di un medico. La Lega infatti non manda giù che ora la società di gestione dello scalo dica di essere favorevole se non addirittura 'madrina' dell'operazione. I manager del Marconi, rinfaccia la consigliera comunale Mirka Cocconcelli, in commissione affermarono che il modello senza medico era "consolidato ed è stato modificato dopo aver attentamente valutato tutti i possibili rischi assieme al Cda e alle autorità sanitarie ed è da considerarsi particolarmente efficace l'azione intrapresa vista la vicinanza dell'ospedale Maggiore". Era semmai il Carroccio, dice Cocconcelli, a sollecitare con un ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio, il ritorno del medico mentre "la dirigenza del Marconi lo ha sempre ostacolato". Ora "ci rallegriamo del ravvedimento, auspichiamo operoso del Presidente Postacchini teso a fornire, in tempi brevi, un'adeguata assistenza sanitaria a turisti e lavoratori". (MAC/DIRE)

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