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Cronaca Calderara di Reno

Rischio incidenti aerei nei dintorni dell'aeroporto, previste esercitazioni

Interessati i comuni di Calderara Bologna e Anzola in un atto del Comune di Bologna

Oltre alle lamentele dei residenti a causa del rumore, la mole di voli generata dall'attività dell'aeroporto Marconi di Bologna fa alzare la soglia dell'attenzione anche rispetto al rischio di incidenti che potrebbero coinvolgere il territorio che circonda lo scalo. Se n'è parlato in Prefettura ed "è emerso il pericolo esistente nelle fasi di volo degli aerei, sia in quella di avvicinamento che in quella di decollo", si legge in un atto degli uffici di Protezione civile del Comune.

La premessa del documento è che oggi "alla luce del movimento e del numero di voli, dalle cronache ammonterebbero ad oltre 50.000 l'anno", il Marconi "può definirsi un aeroporto di interesse nazionale, anche in relazione alla sua posizione logistica geografica del centro-nord d'Italia".

In considerazione di ciò "e della situazione ambientale esistente nel territorio circostante l'aeroporto, si individua l'esistenza di un rischio nelle fasi di movimentazione di decollo e di atterraggio- continua l'atto- ricadente nei territorio dei Comuni di Bologna, Calderara di Reno e di Anzola".

Di conseguenza, da parte di queste amministrazioni si impone "la previsione di modalità di intervento specifiche in base alle quali assegnare le varie competenze in relazione alla gestione delle risorse necessarie per il contrasto di emergenze in conseguenza di incidente aereo, all'esterno dell'area di sedime aeroportuale".

In questo contesto, è alla Prefettura che "spetta la direzione unitaria dei soccorsi fungendo anche da raccordo tra le autorità locali coinvolte", scrivono i funzionari di Palazzo D'Accursio, aggiungendo che di recente proprio in Prefettura si sono tenuti degli incontri nei quali "è emerso il pericolo esistente nelle fasi di volo degli aerei".

Questa situazione di "pericolo" riguarda sia la fase di avvicinamento dei veivoli che quella di decollo, "tanto è vero che sono previste, entro breve- si legge nel documento comunale- delle esercitazioni all'uopo in fase di pianificazione per testare l'efficacia, l'adeguatezza delle risorse e la capacità di intervento logistico ed operativo per assistere i passeggeri e contestualmente la popolazione".

In questa fase si è "in attesa della definizione ed approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano comunale di Protezione civile- continua l'atto- che attualmente è in fase di rielaborazione ed approfondimento dettagliato dei vari rischi insistenti sul territorio". Nel frattempo, quindi, è necessario "nell'immediato" definire "la previsione modalità operative da attuare in caso di incidente esterno all'area di sedime dell'aeroporto, dovuto ad aerei o comunque ad aeromobili in genere".

Con questo obiettivo è stata condotta un'istruttoria e si sono svolti incontri "con la Direzione aeroportuale del Marconi- spiega la Protezione civile di Palazzo D'Accursio- e contestualmente con il comando del Corpo unico di Polizia locale dell'Unione Terre d'acqua, comprensivo in particolare dei Comuni di Anzola e Calderara, i cui territori sono interessati dal rischio in argomento, oltre ai Comuni di Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese".
Sulla base di ciò "è stata definita formalmente, per quanto concerne il territorio di Bologna, la procedura operativa in caso di incidente aereo esterno al sedime aeroportuale, così da valere, anche in attesa del Piano comunale definitivo, ad integrazione e specificazione del capitolo 2.9 del vigente Piano comunale di Protezione Civile", cioè il capitolo che parla delle emergenze dovute a disastro aereo, ferroviario o stradale. (Pam/ Dire) 

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