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Cronaca

L'odissea degli affitti in città: "Camere-sgabuzzino e muffa, requisiti impossibili"

Camilla è una studentessa arrivata in città per studiare filosofia: "Bologna si è frapposta tra me e i miei obiettivi come un grosso macigno. Trovare casa è praticamente impossibile"

"Chi scrive è una studentessa all’ultimo anno di specialistica. Sono Camilla ho 23 anni e un unico sogno: studiare quello che mi piace. Fino ad ora non ho avuto molti problemi nel perseguirlo poiché i miei genitori mi hanno dato ogni tipo di spinta (economica, motivazionale) per farlo. Così non va da quando mi sono trasferita a Bologna per gli ultimi due anni di università". Così questa studentessa di Filosofia arrivata a Bologna dal Lazio comincia il suo racconto sulla ricerca di una casa da "fuorisede". Ricerca che, inaspettatamente, le si rivela una vera e propria Odissea fra requisiti richiesti impossibili, appartamentei fatiscenti e mediatori che sembra mettano i bastoni fra le ruote. 

"Bologna si è frapposta tra me e i miei obiettivi come un grosso macigno in  mezzo alla via; un ostacolo inatteso, sorprendente, quasi insormontabile nonostante siano molte le mani che tentano di smuoverlo e porlo al ciglio della strada - racconta la ragazza - Mi riferisco alla speculazione sugli affitti che di anno in anno si ingrandisce, arrivando a far pagare nel 2016 una singola anche fino a 550 e un posto in doppia fino ai 300, quasi il doppio di un anno fa. Non sono poi soltanto i prezzi ad aumentare, ma anche i requisiti richiesti dal proprietario di casa per poter alloggiare".

"Non parlo (almeno non solo) delle garanzie economiche, ma della varietà di caratteristiche a cui i proprietari si appellano per descrivere e rintracciare il locatore perfetto:“CERCASI persona di ambosessi, preferibilmente DONNA, studentessa non matricola, NO DAMS, non filosofia, non lettere, solo ingegneri o medici, meglio LAVORATRICE ma a tempo indeterminato possibilmente AUTOMUNITA, NO GARAGE, che non richieda residenza, che non ospiti ma comunque che sia ospitata perché Sì SETTIMANA CORTA, possibilmente che non stia molto tempo in casa, Sì PIANO COTTURA-NO CUCINA, una persona calma ma PRESABENE.”

"E chi meglio di me, che ho cercato casa per 5 mesi (desistendo infine), può raccontarlo? In primis accennerò soltanto brevemente al mondo delle agenzie immobiliari che, tralasciando le altissime provvigioni richieste, sembrano trovare una certa soddisfazione nel mettere alla prova i futuri locatori. Gli interessati ad un immobile infatti dovranno abituarsi a risposte sprezzanti e maleducate, quindi vistare case in gruppi, correre allo sportello più vicino per portare il prima possibile la caparra confirmatoria con il quale fare la proposta d’affitto (una delle tante). Soprattutto gli agenti che, a mio modo di vederla, dovrebbero essere degli intermediari e come tali non nutrire alcun interesse per il conduttore piuttosto che per il locatore, si frapporranno costantemente fra queste due parti a discapito ovviamente del locatore, facendosi portavoce soltanto dei proprietari e scavalcando ogni tua necessità".

"Nel mio caso, essendomi ritrovata a dicembre ancora senza una fissa dimora, ho messo al corrente le agenzie del breve periodo: sono (ero…) in pari con gli esami e avrei quindi preso casa fino a maggio/giugno, il tempo di finire di frequentare le lezioni e tornarmene nella mia città. La risposta che assiduamente mi è stata data è che non era “eticamente corretto” portarmi a firmare un contratto con simili tempi, che i proprietari di casa richiedevano maggiore stabilità. Beh vorrei averla avuta anche io maggiore stabilità magari da settembre".

"Passiamo ai proprietari che, non so voi, io me li immagino sempre impellicciati vicino al camino mentre sorseggiano del buon whisky pronti a godersi una mezz’ora di riposo ed ecco che….squilla il telefono e tu entri nelle loro vite nel modo peggiore: disturbandoli. Non si spiega altrimenti l’astio (assai raramente assente) con il quale prendono in esame il tuo caso. Mi hanno detto di visitare case la Vigilia di Natale, che non avevano voglia di pensare adesso alla casa suvvia signorina richiami, che avevano istallato un condizionatore e dei termosifoni , tutte cose che ad uno studente non servono."

"Mi hanno scartata quando ho cercato di contrattare per venti euro su un canone di oltre mille, adirata perché una delle tre camere era in realtà uno sgabuzzino adibito a camera, quando ho fatto notare che tre caparre erano troppe perché la muffa ricopriva tutte le pareti".

"E se qui fino a qui non va tutto bene, c’è un episodio su tutti che mi ha spinto a scrivere: sono stata rifiutata da una proprietaria senza che mi abbia mai visto, ascoltato, conosciuto soltanto perché facevo Filosofia, nonostante gli inquilini mi avessero scelto, nonostante offrissi ogni tipo di garanzia. Non mi sono mai sentita così impotente, derubata di una cosa che mi spettava per un’ingiustizia. Sono stata associata ad uno stereotipo e non si è nemmeno pensato che potessi essere diversa da questo, che  potessi essere una persona in carne ed ossa, ma soprattutto di carne e di pensiero e con una dignità. Dignità che mantengo integra scrivendo queste righe".

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