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Cronaca

Dozza: tenta il suicidio e aggredisce un agente ferendolo al volto

L'agente di polizia penitenziaria è dovuto ricorrere alle cure sanitarie. Il Sinappe: "Trasferire subito il detenuto"

Ha prima tentato il suicidio in carcere e poi, in ospedale, ha aggredito e ferito un agente penitenziario. E successo ieri sera, quando un uomo di origine magrebina, detenuto per droga, ha ingerito una cospicua quantità di farmaci e poi tentato di impiccarsi con una corda costituita da un lenzuolo, alla cui estremità aveva ricavato un cappio che si è stretto al collo: gli agenti però, resisi conto di quanto stava accadendo, sono subito intervenuti evitando il peggio.

Immediato il trasporto al pronto soccorso del Sant'Orsola dove l'uomo, in attesa di essere visitato,  è andato in escandescenza lanciando un grosso oggetto di plastica contro un agente, colpendolo al volto e ferendolo. 

L'agente è stato subito medicato, riportando 10 punti di sutura e 10 giorni di prognosi per una ferita al mento.

"Purtroppo, ancora una volta, ci troviamo costretti a denunciare l’inerzia dell’Amministrazione che, malgrado il continuo ripetersi di simili episodi negli Istituti di Pena Emiliano Romagnoli- spiega il sottogresetario Regionale del Sinappe, Gianluca Gliberti - non assume alcun provvedimento in grado di prevenire il verificarsi di  eventi critici di tale entità e mettere in sicurezza l’operato del personale di Polizia Penitenziaria, divenuto bersaglio fisso e comodo da raggiungere, per una popolazione detenuta sempre più aggressiva e “padrona” di ogni contesto detentivo. Ribadiamo, ancora, la necessità di impartire una rapida inversione di rotta prima che accada l’irreparabile e nell’immediato, disporre il trasferimento del detenuto responsabile dei fatti descritti".

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