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Cronaca

Vendita alcol ai minori, la PL: " Attività difficile' necessaria la flagranza

"Cogliere in flagrante non solo il minore che ha la bottiglia o la consumazione, ma anche il momento in cui il gestore gliela dà".

In 20 mesi sette in tutto, quattro a pubblici esercizi e tre a negozi di vicinato. E' il bilancio delle violazioni accertate dalla Polizia locale di Bologna in merito al divieto di vendita e somministrazione di alcolici a minori: tre nel 2017 e quattro nei primi otto mesi del 2018. Si tratta di notizie di reato e non sanzioni amministrative, perchè i clienti interessati erano tutti sotto i 16 anni.

A fornire i dati, oggi 6 marzo in commissione, è stato il comandante dei vigili Romano Mignani. Si tratta di "un'attività non semplice", sottolinea Mignani, perchè è necessario "cogliere in flagrante non solo il minore che ha la bottiglia o la consumazione, ma anche il momento in cui il gestore gliela dà".

E anche in caso di controlli in borghese è difficile scoprire le violazioni, "perchè chi ha questa cattiva abitudine è molto scaltro", aggiunge il comandante. Mignani ha fatto il punto anche sulle ordinanze emesse dal sindaco per limitare gli orari dei locali problematici: dieci nel 2018 tra le quali cinque a pubblici esercizi, quattro a negozi di vicinato e una ad un laboratorio artigianale. Rientra tra questi anche il caso più recente, quella che ha colpito il Cortile Cafe' di via Nazario Sauro: l'ordinanza è scattata nel 2019 ma i controlli erano stati effettuati nel corso dell'anno precedente. Per arrivare a questi provvedimenti non serve la flagranza, spiega Mignani: il lavoro da fare è acquisire abbastanza elementi per chiedere al sindaco di firmare l'ordinanza, realizzando insomma "un'analisi di contesto per dimostrare che c'è una cattiva gestione dell'attività". 

Ordinanze anti-alcol

Infine, un ulteriore dato fornito da Mignani riguarda il mancato rispetto dell'ordinanza anti-alcol in vigore per la Bolognina: 29 verbali da gennaio ad agosto 2018. Mignani, infine, sottolinea che "la lettura dei numeri è sempre molto delicata", nel senso che "non necessariamente molti verbali significano molti controlli e pochi verbali significano pochi controlli". E nel caso specifico dell'alcol ai minori, "la maggior parte dei gestori, soprattutto dei pubblici esercizi- assicura Mignani-è' attento a chiedere i documenti e verificare l'eà'". Qualche minore può anche sfuggire, "ma sono casi singoli", aggiunge il comandante. Contestualmente, però, "chi invece è abituato a fregarsene- conclude Mignani- è anche molto attento a non farsi vedere". (dire)

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