Altedo: il nonno prestò denaro al Pci, i nipoti ora chiedono il rimborso a Renzi

Un piccolo, potenziale, tesoretto, custodito senza saperlo in soffitta, tra gli antichi affetti del nonno. Siamo nel Comune di Malalbergo, e la signora Maria Vasile, risistemando delle vecchie carte in soffitta, ha trovato anche dei curiosi titoli intestati all'allora Partito Comunista Italiano, fogli che in realtà potrebbero valere migliaia di euro. 

Ricostruendo la storia di quei fogli, si affaccia la possibilità di vedersi restituiti quelle somme prestate. "All'inizio pensavo sarebbe stato carino appenderne uno in salotto, poi quando abbiamo sentito di un fatto analogo a Viareggio, abbiamo deciso di affidarci ad Agitalia, una associazione romana che si occupa proprio di questo tipo di tutela del risparmio. 

Quelle 600 Lire del '46 ora potrebbero valere circa 22mila e 300 euro. Correva l’anno 1946 quando il Sig. Raffaele Cinì, nonno del 61enne Claudio Maltinti, all'epoca giovane militante di sinistra, decise di sottoscrivere sei obbligazioni (segnatamente un prestito a premi) con l’allora Partito Comunista italiano per la somma di 100 Lire l'una.

Dei prestito -e del suo saldo soprattutto- andarono prese traccia e memoria, almeno fino a qualche settimana fa quando Maria Vasile, 60enne, residente a Malalbergo in Provincia di Bologna, moglie di Claudio, riassettando il solaio nella casa degli avi, ha ritrovato quei titoli di credito insieme a tanti altri vecchi ricordi di famiglia.

I titoli sono stati fatti stimare da un consulente contabile di Agitalia che ha calcolato, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione dal 1 marzo 1946 ad oggi una cifra creditoria appunto di 22.300,00 euro. Di qui la richiesta al naturale erede del partito comunista, ovvero il Pd. "Speriamo di fare un bel regalo ai nostri, di nipoti" osserva compiaciuta la signora Maria.