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Cronaca

Amianto nell'acqua dei nostri rubinetti, Hera: "Sicura, salubre e monitorata"

Dai dati dell'Associazione Esposti Amianto emergerebbe la presenza di amianto nei nostri acquedotti. La multiutility replica: "I valori saltuariamente rilevati in alcuni punti risultano di gran lunga inferiori all’unico limite di riferimento disponibile stabilito dall’USEPA"

Se bevessimo, ci lavassimo, usassimo quotidianamente acqua contenente amianto? Dai dati dell'Associazione Esposti Amianto pare che l'acqua dei nostri rubinetti ne contenga un 28,2%, con 13 camioni positivi su 46 prelevati o analizzati nel 2018. Questo dato ha destato preoccupazione, ma oggi Hera asserisce che la nostra acqua "è sicura, salubre e monitorata».

Dopo le notizie apparse nei giorni scorsi sui presunti rischi connessi alla presenza di fibre d’amianto nella rete idrica del comune di Bologna dunque il Gruppo Hera ci tiene a dare alla cittadinanza un messaggio positivo sulla qualità dell'acqua distribuita: «Come risulta anche dal report "In buone acque", che viene pubblicato ogni anno ed è disponibile on-line e verificato da un ente revisore terzo, garantiamo da sempre un servizio idrico integrato di assoluta efficienza, impegno nelle attività di monitoraggio e manutenzione della rete acquedottistica, condotte in accordo con gli enti preposti».

Analisi sull'acqua e report annuale: "Valori di gran lunga inferiori"

«Il dato più frequente che emerge dalle analisi condotte sulla rete gestita da Hera, infatti - spiegano dall'azienda - evidenzia l’assenza di fibre di amianto nell’acqua. I valori saltuariamente rilevati in alcuni punti, inoltre, risultano di gran lunga inferiori all’unico limite di riferimento disponibile: corrispondente a 7 milioni di fibre per litro (7 MF/L), tale limite è stato stabilito dall’USEPA (US Enviromental Protection Agency) e - come suggerito anche dall’Istituto Superiore di Sanità - può essere considerato come riferimento per i programmi di monitoraggio.

«Proprio in ragione della non pericolosità per la salute, giova ricordare che la vigente normativa comunitaria (Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano) e la connessa norma italiana (Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 "Attuazione della direttiva 98/83/CE”) non prevedono limiti di alcun tipo per la presenza di amianto nell’acqua destinata al consumo umano. Non solo: anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla base delle proprie valutazioni di rischio e delle evidenze scientifiche disponibili, non ritiene necessario né opportuno prescrivere un tale limite.
Il Gruppo Hera, in questo senso, non si limita ad operare nel quadro definito dalla legge ma adotta spontaneamente una serie di cautele ulteriori, per elevare gli standard del servizio erogato e rassicurare al contempo cittadini e opinione pubblica. Dal 2003, ad esempio, la multiutility redige e applica annualmente uno specifico Piano di controllo amianto, nell’ambito del quale vengono condotte analisi che adottano la stessa tecnologia (microspia a scansione elettronica) indicata dall’Istituto Superiore di Sanità e utilizzata anche da Arpae per i controlli effettuati dalle Aziende USL. Da diversi anni, inoltre, Hera partecipa a un tavolo tecnico istituito dal Comune di Bologna, dove si confronta anche con rappresentanti delle AUSL, di Arpae e dell’Università di Bologna» fanno sapere da Hera. 

«Coordinamento e condivisione, del resto, sono le parole d’ordine anche per quanto riguarda le attività di manutenzione della rete. Tutti gli interventi di sostituzione programmata delle reti d'acquedotto, insieme a quelli di potenziamento e a quelli di estensione, sono eseguiti da Hera in conformità al Piano degli Interventi deliberato dall'Ente d'Ambito (Atersir) e, ogni anno, portano alla sostituzione delle condotte maggiormente critiche, a prescindere dal materiale che le costituisce - continuano dall'azienda - Nella maggior parte dei casi, per altro, le condotte in cemento-amianto oggetto di interventi programmati appaiono in buono stato di conversazione e presentano indici di rottura inferiori a reti di altro materiale. Quando interviene per ripararle, inoltre, Hera invia una notifica informativa alle Aziende USL e opera sempre nel rispetto di procedure codificate, che definiscono non soltanto le modalità di esecuzione di tali lavori ma anche la corretta gestione del materiale di risulta prodotto, al fine di evitare il rilascio di polveri nell’ambiente circostante e l’esposizione degli operatori al rischio di inalazione. Infine, quando le condotte in cemento-amianto vengono sostituite, per le nuove condotte viene utilizzato altro materiale, dal polietilene alla ghisa».

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