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Cronaca

Amianto, primo via libera alle rimozioni domestiche 'fai-da-te'

Ammessi solo fino a 24 mq, e materiale non deve essere ammalorato o friabile. Obbligo di tuta, guanti e mascherina

D'ora in avanti in Emilia-Romagna i privati cittadini potranno rimuovere da soli l'amianto dalle loro proprietà. A patto che si tratti di quantità modeste (fino a 500 chilogrammi), che il materiale non sia ad altezze troppo elevate (non oltre i tre metri) e che la persona sia protetta con guanti, mascherina e tuta.

A prescriverlo è la delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini, che definisce le "linee guida per la raccolta e lo smaltimento di piccole quantità di manufatti contenenti amianto (microraccolta)". L'agenzia regionale per i rifiuti Atersir ora dovrà, entro 60 giorni, modificare il regolamento sulla gestione dei rifiuti solidi urbani, perché la delibera diventi operativa in tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna.

Secondo Andrea Caselli, presidente dell'Afeva Emilia-Romagna, l'associazione che riunisce i familiari delle vittime dell'amianto, si tratta di un "provvedimento importante e innovativo, in quanto indica un unico standard di procedure per tutti i cittadini della regione, per tutti i Comuni e per tutti i gestori dei rifiuti". La delibera, continua Caselli, "ha l'obiettivo di rendere più agevole e conveniente la pratica di rimozione dei manufatti di cemento amianto (in matrice compatta) da parte del singolo cittadino, combattere il fenomeno dello smaltimento abusivo, garantire alti livelli di sicurezza per il cittadino nelle operazioni di rimozione, semplificare la procedura e abbattere i costi".

Il via libera all'autorimozione riguarda dunque i "privati cittadini, relativamente a piccoli manufatti di cemento-amianto nelle proprie abitazioni o pertinenze". Si parla cioè di pannelli o piccole lastre (al massimo 24 metri quadrati), serbatoi per l'acqua, canne fumarie e tubazioni, cassette per animali, vasi, fioriere e altri piccoli manufatti, a patto che siano costituiti da "amianto in matrice compatta in buono stato di conservazione".

Sono dunque esclusi i materiali friabili o in cattivo stato di conservazione, oltre ai manufatti di natura industriale e artigianale. La delibera fissa anche dei limiti per l'autoriduzione: fino a 500 chilogrammi per ogni ritiro, tre metri di altezza massima della copertura e due metri di altezza massima da terra della persona che effettua la rimozione, per evitare cadute dall'alto o lo sfondamento del manufatto. Il cittadino è naturalmente tenuto a proteggersi dall'eventuale inalazione di polveri o fibre di amianto utilizzando un filtro facciale, insieme a guanti, tuta con cappuccio e scarpe robuste.

Il materiale rimosso dovrà poi essere impacchettato e sigillato all'interno di teli di plastica trasparente, dopo essere stato trattato con un prodotto incapsulante. Prima di procedere all'autorimozione dell'amianto, il cittadino dovrà contattare l'Ausl, compilare il piano operativo e poi chiamare il gestore dei rifiuti per concordare il ritiro.
(San/ Dire)

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