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Animalisti in strada contro le pellicce: 'La morte non è moda!'

Silenzio, nessuno slogan urlato solo immagini crude che mostrano 'la tortura cui gli animali vengono sacrificati per il loro scalpo'. Così la protesta non urlata di 'Essere Animali'

A ottobre con i cadaveri di animali sotto le Torri contro l’industria della carne, oggi nelle piazze e nelle strade del centro storico felsineo contro le pelliccie. Gli animalisti scendono nuovamente in campo per dare voce agli animali rinchiusi e in attesa della morte e si scagliano contro il mondo della moda, carnefici in nome del 'fashion style'. Ma lo fanno in maniera diversa: nessuno slogan urlato, nessun coro da stagio, nessuno schiamazzo. Silenzio, assordante a volte più delle parole. A colpire non è la lingua, sono le immagini esibite dello 'strazio' cui vengono sottoposti esserini indifesi, affinchè il loro vello soddisfi la vanità dell'uomo. Questo è quanto ci ha spiegato Simone, portavoce del gruppo 'Essere Animali', che ha dato vita all'iniziativa di ieri sotto le Due Torri.

Silenzio & immagini crude vs l'industria della moda

Cadaveri di animali in piazza. Immagini forti per un messaggio chiaro...

Allora raccontaci perchè proprio Bologna come raduno per la vostra protesta?
Abbiamo scelto Bologna, una città grande della nostra regione, e quindi con maggiore “passeggio”, visto anche il periodo natalizio. Oggi la nostra non sarà una protesta classica, con il megafono, ma protesteremo con il silenzio. Col tempo abbiamo visto che la gente per strada viene bombardata da vari messaggi e si stanca. Saremo qui con il banchetto, i dépliant, lo striscione e proietteremo un reportage sugli allevamenti, mentre altri attivisti saranno davanti ai negozi del centro che espongono inserti di pelliccia con cartelli che mostrano gli animali che soffrono.
Le pellicce di fatti non sono più di moda…
Negli anni ’90, ci sono riusciti, ma non dobbiamo immaginare la pelliccia come un intero. L’industria dell’abbigliamento si è inventata gli “inserti” e spesso né clienti né negozianti sanno che si tratta di vera pelliccia, basta scrivere il nome dell’animale in latino per esempio. Il fatturato dichiarato è ancora molto alto. In Emilia Romagna ci sono 3 allevamenti attivi e in Italia è vietato mettere trappole e tagliole quindi solo il 15% delle pellicce proviene da cattura. Il restante sono allevamenti. E’ come se io chiudessi una persona in ascensore per un anno e me ne disinteressassi completamente…
Siete solo contro le pellicce o anche vegani?
Siamo vegani, quindi i nostri campi di protesta sono diversi: contro gli animali come cibo, lo abbiamo dimostrato nell’evento di ottobre sotto le Torri, come indumenti, la sperimentazione e l’uso degli animali nell’intrattenimento, quindi zoo e circhi.
Come siete organizzati?
Non siamo un'associazione, siamo un gruppo e siamo innanzitutto amici, perl opiù emiliano-romagnoli; la nostra sigla “essere animali” compare da poco, ma siamo attivisti da tempo, abbiamo un sito e con il banchetto vogliamo raccoglierne di nuovi.



 

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