rotate-mobile
Cronaca

Informatica e disabilità: così gli ultraottantenni vanno a scuola di tecnologia mobile

La Fondazione Asphi oggi lavora a un progetto per diffondere le nuove tecnologie all'interno delle case protette e delle residenze sanitarie assistenziali dell'Emilia-Romagna

Nonni "nerd" per vivere meglio. Computer touch, tablet, smartphone, e-book non sono solo dei “must” attraverso cui comunicare, socializzare, informarsi e lavorare. Tecnologie “mobile” e touchscreen possono anche migliorare la qualità della vita delle persone anziane. Ne è convinta la Fondazione Asphi, la onlus bolognese che da trent’anni si occupa di informatica e disabilità e che oggi lavora a un progetto per diffondere le nuove tecnologie all’interno delle case protette e delle residenze sanitarie assistenziali dell’Emilia-Romagna.

LA SPERIMENTAZIONE. Sperimentato per cinque mesi con operatori e ospiti di Villa Serena e di Villa Ranuzzi a Bologna, ora il progetto è esteso anche all’Asp Galuppi-Ramponi di Pieve di Cento e all’Asp di Mirandola, nel modenese. A partire da novembre, una quindicina di educatori e assistenti delle quattro strutture saranno coinvolti dall’Asphi in percorsi di formazione in cui acquisiranno le competenze necessarie per utilizzare nelle attività coi loro utenti (un centinaio quelli che saranno per primi interessati, molti gli ultraottantenni) tablet, pc e anche ausili per la comunicazione e l’autonomia come tastiere facilitate, sistemi di lettura e di video-ingrandimento.

UNO STIMOLO COGNITIVO PER GLI ANZIANI. “Le nuove tecnologie multimediali e molti software oggi disponibili in commercio e anche gratuitamente – afferma la responsabile del progetto, Cristina Manfredini dell’Asphi – offrono alle persone anziane non autosufficienti nuove opportunità per la stimolazione cognitiva, la condivisione, la partecipazione e la conquista di una sempre maggiore autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane”. Già utilizzati dalla Fondazione Asphi in progetti nelle scuole e per il mondo della disabilità, tablet, software e computer touchscreen entrano così per la prima volta nella rete delle strutture per anziani con deficit cognitivi, motori e sensoriali.

BUONI RISULTATI. “Il primo approccio durante la sperimentazione è stato confortante – aggiunge Manfredini –. Queste sono tecnologie che non spaventano e molti hanno iniziato a utilizzarle facilmente per eseguire esercizi di stimolazione come brain games, memory, costruzioni di puzzle o abbinamenti di immagini e parole, spesso con ricadute positive sull’umore”. Qualcuno degli ospiti si è anche spinto più in là e ha chiesto tastiere (normali o facilitate con i tasti a contrasto e ingranditi) per poter scrivere diari, oppure software con sintesi vocale per leggere e comunicare. I più disinvolti sono arrivati a navigare su internet, inviare e-mail, cercare immagini, esplorare con Google Earth e guardare video su Youtube.

“Grazie alla stimolazione multimediale si sono avviati percorsi di reminiscenza e di elaborazione che sono sfociati in momenti di forte socializzazione, con anziani in genere solitari e taciturni che commentavano e condividevano i loro ricordi – conclude Cristina Manfredini dell’Asphi –. È stato un processo inaspettato anche per gli stessi operatori”. Il progetto della Fondazione Asphi è sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Sarà presentato nella nona edizione di Handimatica, la mostra-convegno delle tecnologie per la disabilità in programma a Bologna dal 22 al 24 novembre.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Informatica e disabilità: così gli ultraottantenni vanno a scuola di tecnologia mobile

BolognaToday è in caricamento