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Cronaca

Ricoverato scompare al S.Orsola: ritrovato cadavere dal figlio

Gino Bragaglia era stato ricoverato il 28 dicembre per un malore: scomparso dal suo letto è stato trovato senza vita in un altro padiglione. Il figlio: "Nessun problema di demenza"

Davvero una brutta storia, con tanti punti ancora da chiarire. La Procura della Repubblica di Bologna indaga contro ignoti per omicidio colposo sulla morte di un degente ultraottantenne del policlinico Sant'Orsola. L'uomo, ricoverato il 28 dicembre per un malore, era scomparso all'alba del giorno successivo ed è stato ritrovato senza vita dal figlio il 31, scalzo e in pigiama, sui gradini della scala antincendio esterna del padiglione Albertoni, alla quale si accede da una porta d'emergenza, a poca distanza dal reparto di Medicina dove era stato ricoverato. Anche la direzione sanitaria ha aperto un'inchiesta per ricostruire la dinamica dei fatti.

MORTO A CAUSA DEL FREDDO? L'autopsia dovrà stabilire in primo luogo se l'anziano, Gino Bragaglia, cardiopatico, è deceduto per un aggravamento delle sue condizioni provocato dall'improvvisa esposizione al freddo e se la morte è sopraggiunta rapidamente o dopo ore. L'indagine, coordinata dal pm Domenico Ambrosino, intende anche chiarire se sono state rispettate le condizioni di sicurezza - ad esempio, se l'allarme alla porta di emergenza spinta dall'anziano paziente per uscire ha funzionato oppure no - e se sono state fatte tutte le ricerche possibili dopo la sua scomparsa. Su questo punto i familiari avanzano dubbi: "Gli unici che lo hanno cercato per due giorni dalla mattina alla sera, nei padiglioni e nelle aree esterne, siamo stati io e un mio conoscente che era per caso in ospedale perché assisteva un congiunto ricoverato in quegli stessi giorni", ha detto il figlio Danilo all'edizione bolognese di 'Repubblica'.

NON AVEVA MAI AVUTO PROBLEMI DI DEMENZA SENILE. L'anziano avrebbe cominciato a dare segni di demenza poche ore dopo il ricovero: "Era all'ospedale per problemi al cuore, non aveva mai avuto quei problemi lì - ha spiegato il figlio al 'Corriere di Bologna' - Mi hanno detto che se ne andava in giro, è caduto dal letto, ha sbagliato letto. Me l'hanno detto i medici e i pazienti che erano con lui, anche se non era scritto nella cartella clinica. Se me l'avessero detto ci sarei stato io a badarlo".

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