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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Arresto cardiaco, dopo la morte del giovane Saad, l'intervista al Dottor Di Pasquale

Cause, prevenzione, modalità di intervento: "Rarissimi i casi in giovane età, spesso dietro ci sono malattie cardiache che non si sapeva di avere"

A una settimana dalla tragedia avvenuta all'interno di una scuola di Vergato, dove ha perso la vita il 14enne Saad Hana (per cui sono stati resi noti i primi risultati degli esami autoptici) Intervista al Dottor Giuseppe Di Pasquale, direttore della Cardiologia dell’ospedale Maggiore e Direttore del Dipartimento Medico dell’Azienda USL di Bologna". Parliamo di arresto cardiaco: “Di episodi extraospedalieri, ovvero quelli che si registrano al di fuori di un ricovero ospedaliero, ne avvengono all’anno in Italia uno ogni mille adulti. La percentuale di sopravvivenza è solo del 5-10%”.

Quali sono le cause di un arresto cardiaco? Per l’80% la causa è cardiaca, il restante 20%comprende le cause non cardiache, per esempio un’overdose da stupefacente. Le cause cardiache dell’arresto sono l’infarto (il più frequente negli adulti), le cardiopatie (tutti ricorderanno il caso Morosini...) e le anomalie elettriche cardiache come le sindromi aritmiche che in alcuni casi hanno una trasmissione genetica (sindrome di Brugada, sindrome del QT lungo congenito).  

Come si possono prevenire? Dal momento che la causa principale di arresto cardiaco è l’infarto miocardico acuto, la prevenzione è basata sulla correzione dei fattori di rischio tradizionali (fumo, ipertensione, colesterolo elevato, diabete) e sulla pratica di stili di vita sani relativamente ad alimentazione ed attività fisica. In tutti i soggetti, soprattutto in chi pratica attività sportiva anche non agonistica, è consigliabile l’esecuzione di una visita medica da parte del medico di famiglia e dell’ elettrocardiogramma che può far sospettare la presenta di patologie cardiache non evidenti all’esame clinico. Nei casi dubbi sarà il cardiologo a consigliare l’esecuzione di un’ecocardiogramma.

E’ vero che, soprattutto quando accade a un soggetto giovane, l’arresto cardiaco avviene durante un’attività sportiva? No. Semplicemente sono i casi che fanno più notizia. Fra l’altro in Italia la tutela della salute nello sport è una delle più avanzate: è del 1980 l’introduzione dell’obbligo di sottoporsi all’elettrocardiogramma se si fa agonismo, mentre è previsto il certificato “di sana e robusta costituzione” per le altre attività e le cose sono attualmente in evoluzione. Già grazie a queste accortezze i casi si sono drasticamente ridotti, sebbene facciano comunque notizia.

Quindi anche ai bambini è utile l’elettrocardiogramma? Sì, certo: lo si fa una volta nella vita e questo già conta.

Come intervento di soccorso? E’ necessaria un’educazione della popolazione in questo senso, bisognerebbe addestrare i laici a fare il massaggio cardiaco. Certamente la prima cosa da fare è chiamare il 118, che a Bologna sappiamo essere in grado di arrivare in 8 minuti, tempi molto brevi, ma nell’attesa dell’arrivo del 118 con il defibrillatore è necessario che qualcuno inizi il massaggio cardiaco per evitare che il soggetto colpito da arresto cardiaco vada incontro ad un danno cerebrale irreversibile. Si sta in ogni caso cercando di diffondere una cultura del primo soccorso e della prevenzioni attraverso alcuni progetti come il “Pronto Blu” a Bologna”.

Ma quando un arresto cardiaco vede come vittima un ragazzino? Quanti casi? Non abbiamo statistiche, sono casi eccezionali. Spesso dietro c’è una malattia cardiaca che non si sapeva di avere.

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