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Cronaca

Lavorare in estate, insegnanti comunali interrompono il Consiglio

Al centro della protesta i turni di lavoro di luglio. 'Bambini parcheggiati, non c'è didattica'. Il Comune ha promesso l'apertura di un tavolo, ma alle maestre non basta

Seduta sospesa in Consiglio comunale a Bologna. Le maestre delle scuole comunali, che oggi hanno incrociato le braccia, hanno interrotto i lavori dell'aula chiedendo un incontro con i capigruppo, che si sta svolgendo in questi minuti in sala Anziani.

In mattinata, una delegazione sindacale aveva incontrato il capo di gabinetto e direttore generale di Palazzo D'Accursio, Valerio Montalto. "Non siamo soddisfatti, hanno solo rinviato il problema", afferma Vilma Fabiani di Sgb. Il Comune ha infatti promesso l'apertura di un tavolo per discutere della armonizzazione dei contratti, tra le maestre che sono inquadrate col contratto scuola e le insegnanti che hanno il contratto enti locali.

I sindacati chiedono in particolare l'equiparazione e la riduzione del monte ore, oltre allo stop delle scuole aperte in estate. "Quest'anno le aperture sono state dimezzate- sottolinea Fabiani- il nostro obiettivo è chiuderle l'anno prossimo". Dal canto suo, il Comune si sarebbe detto disponibile a studiare questa armonizzazione purché non comporti maggiori spese per le casse di Palazzo D'Accursio. Allo stesso modo, verrà convocato un tavolo in Città metropolitana sulla situazione dei lavoratori delle cooperative sociali.

A sostegno dello sciopero, è intervenuta in Consiglio comunale la 5 stelle Elena Foresti, che da domani inizierà un tour nelle sei scuole aperte a luglio. "I malesseri delle maestre continuano da anni- afferma- sentire il Comune usare il tema del caldo in maniera strumentale, per far passare i lavoratori come scansafatiche, mi fa davvero arrabbiare. Piuttosto parliamo delle attività, delle proposte, dell'organizzazione e degli strumenti dei centri estivi, che sono in realtà scuole comunali dell'infanzia a pagamento dove le maestre hanno a che fare con bambini che non conoscono. Questa non è continuità didattica".

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