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Cronaca

Sicurezza, Bologna non è più quella di una volta? Malagoli: "Siamo in trasformazione"

INTERVISTA. "Bisogna sostenere un cambiamento della situazione socio economica, che resta una delle principali fonti di insicurezza per le persone". A tu per tu con l'assessore, che parla delle prossime mosse per migliorare la vivibilità cittadina

Una chiacchierata su Bologna insieme all'assessore Riccardo Malagoli, che ha le deleghe per la sicurezza e per la lotta al degrado: argomenti che sono sulla bocca di tutti e su cui la stampa scrive centinaia di articoli e, forse per questo abuso, spesso risulta difficoltoso fra statistiche e classifiche, capire quale sia realmente il nostro livello rispetto alle altre città d'Italia. I progetti in campo sono molti e tanta responsabilità è di cittadini e sistema educativo. Ecco la 'fotografia' di Malagoli. 

Il tema della sicurezza è sulla bocca di tutti e fra i 'tormentoni' c'è l'arci-nota frase: "Bologna non è più quella di una volta" con riferimento appunto alla sicurezza percepita o effettiva. È davvero così? Quali sono i fattori che influenzano la nostra percezione e portano i cittadini ad avere paura?   

Sulla percezione della sicurezza influiscono molto le trasformazioni che stiamo vivendo, a cominciare da quelle sociali, basti pensare a come l'invecchiamento della popolazione stia portando a una maggiore solitudine e anche a una fragilità di intere fasce di popolazione. Queste situazioni di insicurezza percepita, e in parte anche reale, si combattono ricreando tessuto sociale con le progettazioni partecipate e con riqualificazioni urbane, come stiamo già facendo ad esempio con il progetto "Pilastro 2016", tanto per citarne uno. 

Altro termine abusato, la parola "degrado". Che cos'è il degrado? Delinquenza, trascuratezza...anche maleducazione e poca cura per gli spazi comuni? Cosa pensa delle nuove generazioni e della 'popolazione' degli studenti a riguardo? 

In generale, per promuovere una maggiore cura degli spazi comuni, penso occorra un grande lavoro nelle scuole, per fare sì che le nuove generazioni si prendano a cuore il destino della città e che siano propositive. Un lavoro da fare anche con i genitori, perché l'educazione prima che a scuola si impara in casa. 

Classifiche a parte, da 1 a 10 quanto è davvero insicura Bologna? 

Bologna, come tutte le altre città d'Italia di medie e grandi dimensioni, soffre di una situazione dovuta alla congiuntura internazionale, ai mutamenti della popolazione, alle fragilità sociale presente. Tuttavia, Bologna ha il vantaggio di mantenere alti livelli di servizi e di cittadinanza attiva che contrastano il senso di insicurezza. 

Tre soluzioni per renderla più sicura? 

Sicuramente stiamo lavorando a una maggiore sinergia fra tutte le istituzioni importanti della città, dal Comune, all'Università, alle realtà economiche, alle forze dell'ordine. Serve anche una maggiore cura dedicata all'ascolto dei cittadini attraverso i Quartieri, che possono per primi cogliere i bisogni e i mutamenti sul territorio. 
In generale, bisogna sostenere un cambiamento della situazione socio economica, che resta una delle principali fonti di insicurezza per le persone. 

Comitati cittadini e associazioni: nelle zona 'calde' tanti i residenti-militanti che documentano, denunciano, manifestano il loro disagio. Dove fanno e bene e dove sbagliano (se sbagliano) secondo lei?   

L'attenzione dei cittadini al territorio è importante, questo non significa però che i problemi di una città complessa come Bologna siano risolvibili guardando solo al giardino di casa propria, occorrono soluzioni strutturali e un lavoro continuo. Il lavoro che molti cittadini stanno facendo è molto importante, specie le azioni di cura del territorio, le feste di strada, gli incontri promossi dal mondo dell'associazionismo, gli interventi rivolti agli adolescenti per ricreare legami sociali e di prossimità. 

Parco della Montagnola: dopo le dichiarazioni della possibile chiusura dell'unico chiosco esistente ha pensato a qualcosa che sarebbe possibile fare?   
  
Innanzitutto vorrei ricordare che abbiamo attivato il nuovo impianto di illuminazione, così come fatto ai Giardini Margherita. La situazione del Parco della Montagnola va poi gestita su vari piani, che vanno dall'installazione di telecamere di monitoraggio, a una maggiore presenza delle forze dell'ordine, ad azioni congiunte fra gli attori presenti come le scuole, i genitori degli alunni e l'associazionismo che lì opera, affinché insieme si possa modificare questa situazione. Quindi, nei tavoli appositamente convocati, si lavora su più fronti, perché una maggiore presenza e incisività delle forze dell'ordine per prevenire i reati è efficace se ci si riappropria del parco con la collaborazione di tutti coloro che gravitano su quella zona, dagli snodi dei trasporti come l'autostazione e la Velostazione, alle scuole, alle associazioni. 
In questa direzione guarda il progetto sul “Distretto Montagnola e Stazioni di Bologna” per il rilancio della zona che comprende Piazza XX Settembre, il Parco della Montagnola, l'Autostazione, la Velostazione, il passaggio pedonale in uscita dalla Stazione Alta Velocità e Piazza Otto Agosto.

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