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Cronaca San Donato

San Donato, casse a secco: tagliati servizi per gli anziani

Brutta notizia per i vecchietti che usufruisconi dell'assistenza domiciliare: in vista riduzione dei servizi per budget insufficiente. Sindacati: "Situazione e criteri inaccettabili"

Brutte notizie in arrivo per gli anziani, residenti nel quartiere San Donato, bisognosi dell'assistenza domiciliare. Le casse del quartiere piangono, così i servizi per i nonnini subiranno brutti tagli.

La notizia è giunta ad una cinquantina di persone attraverso una lettera, dove le riduzioni dei servizi sono appunto giustificate con problemi di budget e vengono esplicitate le restrizioni. In particolare verranno azzerate le prestazioni che comportano l’accompagnamento all’esterno dell’abitazione (“non strettamente necessario”) e si dimezzano le ore di assistenza domiciliare laddove ci sia la presenza di figli degli assistiti che costituirebbero un contesto protetto.  

A denunciare il fatto, attraverso una nota congiunta, sono Cisl, Cgil e Uil: "La decisione, assunta in modo del tutto unilaterale, è del tutto inaccettabile e determina una grave lesione dei diritti di persone in condizione di bisogno già riconosciuto, che, improvvisamente, si trovano di fronte a situazioni delicatissime.  Peraltro, l’adozione del criterio legato alla presenza dei figli è del tutto inappropriato e discutibile e in evidente contraddizione con il concetto stesso di assistenza domiciliare che, per definizione, rende servizi professionali e come tali certamente non fungibili in modo automatico da altre persone."

I sindacati interrogano: "Il tema delle risorse certamente esiste, ma ci si chiede come San Donato le ha utilizzate sin qui e perché proprio sulla AD oggi rileva una così forte criticità; torna peraltro il tema di chi controlla chi e che cosa e di come i singoli Quartieri si muovono, in assenza di ogni coordinamento dal centro, determinando differenze di trattamento inique e ingiustificabili a seconda della residenza dei cittadini."

Al momento la situazione resta in sospeso, Cgil, Cisl e Uil fanno sapere di aver unitariamente inviato una richiesta di incontro urgentissimo con la Giunta del Comune di Bologna e con la Dirigenza del settore, per chiedere che il Quartiere ritiri il provvedimento e riattivi il servizio troncato.

 

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