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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Piazza Nettuno

Atlantide sgomberato: 'Chiediamo rispetto, non possiamo più fidarci di questa amministrazione'

Gli attivisti hanno tenuto una conferenza stampa sotto la Fontana del Nettuno: 'Nessuno deve permettersi di fare campagna elettorale sulla nostra pelle, chi ha soluzioni fantasiose, se le deve tenere in tasca'

Una mattinata intensa sotto le Torri: la città si è svegliata presto, quando, alle 6 circa, le forze dell'ordine hanno sgomberato il cassero di Porta Santo Stefano, ormai "ex" sede del collettivo Atlantide, faccenda spinosa che ha portato allo scontro il sindaco Merola e la revoca dell'assessore alla Cultura Alberto Ronchi, che alle 11 ha incontrato la stampa in via Mentana

In Piazza Nettuno si sono quasi incontrati il sindacato di base USB, in protesta per l'emergenza abitativa, e gli attivisti di Atlantide che hanno tenuto una conferenza stampa nei pressi della fontana. 

"Uno spazio occupato da 18 anni è stato sgomberato, una ferita per Bologna, ma anche per tutta Italia, abbiamo ricevuto l'interesse dei media internazionali - ha detto Alessia assicurando che si attiveranno "per rimediare a quanto successo questa mattina, uno spazio come Atlantide non può chiudere, perchè ne abbiamo bisogno". 

"Abbiamo lanciato la campagna 'Atlantide ovunque' - ha detto Beatrice, portavoce del collettivo - a Bologna il tessuto associativo è molto ricco. La nostra vicenda dimostra che c'è una gestione a dir poco umorale degli spazi pubblici, la retorica dei bandi serve a nascondere solo problemi politici". Beatrice cita anche la "fine che facendo il Parco Nord per la malagestione del bando". Nessuna interlocuzione dunque con l'amministrazione e con altri esponenti politici: "Dopo lo sgombero violento di questa mattina, chiediamo di essere rispettosi: nessuno deve permettersi di fare campagna elettorale sulla nostra pelle, chi ha soluzioni fantasiose, per cortesia se le deve tenere in tasca". 

Sgombero Atlantide: blitz all'alba

Sabato 10 ottobre, alle 15, partendo proprio da Porta Santo Stefano, gli attivisti sfileranno in corteo: "Uno spazio vivo e vitale che ha dato tanto a questa città" ha detto Viviana "vogliamo che i politici non cannibalizzino più la nostra questione, non siamo affiliati a nessun partito". 

Una città che avrebbe ristabilito un "confine" ha detto Vincenzo Branà, presidente del Cassero, ai cronisti "è difficile tracciare una linea coerenza all'interno di questa vicenda, il Comune per noi è l'interlocutore, ma stiamo viviamo con un certo smarrimento. Il problema è definire il bando una forma della legalità" non occupandosi "della giustizia sociale, ora c'è un pessimo clima, sono state rotte tutte le interlocuzioni, mandate al macero tutte le mediazioni, per noi questa è la giornata della foto che non volevamo vedere, di quel muro tirato su davanti a una porta. Ospitare Atlantide? Atlantide è ovunque, è come considerarli scatoloni da spostare, non è una stanza ma una comunità che si stratifica intorno a una stanza", in ultimo "le soluzioni spettavano ad altri, così si dichiara l'incapacità dell'amministrazione di risolvere un problema"

Era stato avviato un dialogo con il Comune: "Non ci veniva richiesto di diventare associazione" ha ricordato Alessia, ma rimanere uno spazio autogestito "lo abbiamo ottenuto grazie alla nostra mobilitazione, non alla lungimiranza di quelli che stanno in questo palazzo" poi sono arrivate "quattro camionette di polizia, mentre stavano parlando con l'assessore alla cultura, secondo voi possiamo ancora fidarci di questa amministrazione?". 

Sgombero Atlantide: gli attivisti in Piazza Nettuno

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