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Cronaca Fiera

Terrorismo| Attentati esplosivi in difesa degli animali: focolaio a Bologna

Maxioperazione Ros, intercettato gruppo di ecologisti che perpetrava raid incendiari ai danni di aziende contro la sperimentazione animale e l'attacco al sistema tecnologico-industriale. Roadhouse, IBM, Eni, Agraria a farne le spese sotto le Due torri

Dall’alba di oggi, i Carabinieri del ROS stanno effettuando, in diverse città emiliano-romagnole (Bologna, Modena, Forlì), regioni italiane ed in Germania, perquisizioni personali e locali disposte dalla Procura della Repubblica felsinea a carico di 21 persone ritenute responsabili di una serie di incendi e danneggiamenti  aggravati dalla finalità di terrorismo.
Le indagini riguardano un gruppo di matrice anarco-ambientalista, impegnato da anni nell’ecologismo, contro la sperimentazione animale e l’attacco al sistema tecnologico e industriale. È stato individuato, in particolare, un nucleo organizzato a Bologna, collegato ad affini gruppi nazionali ed esteri, che ha fatto ricorso all’azione diretta con danneggiamenti in danno di aziende impegnate nei settori della ricerca e della sperimentazione, della moda, dell’intermediazione finanziaria, delle banche, delle telecomunicazioni e del nucleare, quale mezzo di protesta antisistema.

ATTACCHI SOTOT LE TORRI: Roadhouse, IBM, Eni, Facoltà di Agraria nel mirino. Le indagini hanno riguardato, in primo luogo, un attentato incendiario ai danni del ristorante “Roadhouse Grill” di Bologna, del 12 dicembre 2010, realizzato mediante sfondamento di un vetrina e il lancio di due bottiglie incendiarie, che hanno arrecato danni al pavimento ed agli arredi del locale. L’azione è stata poi  rivendicata sul sito Web Www.Finoallafine.Info, il 20.12.2010, con un comunicato di solidarietà ai tre detenuti in Svizzera “Billy” (Bernasconi Luca), “Costa” (Ragusa Costantino) e “Silvia” (Guerini Silvia).

Il 26 marzo 2011 nel mirino degli attivisti sono finiti gli uffici  della società IBM Italia contro cui sono è stato impiegato un rudimentale ordigno costituito da un fustino di acciaio inox contenente liquido infiammabile, che pero’ non è riuscito a provocare danni. Sulla parete del vano scale è stato rinvenuto uno scritto di rivendicazione “ELF” , vergato con vernice color verde scuro, che ha orientato le indagini sulla matrice ambientalista radicale.

Successivamente, il 29 marzo 2011, quattro ordigni rudimentali (realizzati dall’assemblaggio di taniche di plastica, contenenti liquido infiammabile, con innesco formato da grossi petardi e scatole di fiammiferi collegati a una miccia) hanno causato l’incendio di due cabine elettriche in Via San Donato 50/4, sede degli uffici commerciali dell’ENI. La deflagrazione di tre di essi ha provocato danni alle infrastrutture dello stabile, mentre il quarto è stato rinvenuto inesploso in prossimità di una finestra. Le cabine elettriche, invece, sono state incendiate tramite liquido infiammabile versato all’interno

L’ultimo episodio ha avuto luogo il 21 luglio 2011 con l’incendio, all’interno di un capannone ad Ozzano presso una sede distaccata del Dipartimento di Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. In quell’occasione è andato distrutto il capannone e il materiale custodito all’interno. Nel corso di una prima ispezione nei locali sono poi state rinvenute tracce di liquido accelerante, che ha consentito di ipotizzarne l’origine dolosa. L’azione è quini stata rivendicata il 20.03.2012 sul sito Informa-Azione da “Liberazione Animale”, ancora in solidarietà ai tre detenuti in Svizzera “Billy”, “Costa” e “Silvia”.

“Alcuni degli indagati, - specificano i carabinieri - collocabili nel c.d. “anarchismo verde”, frangia della galassia anarco-insurrezionalista, sono emersi anche nell’indagine “Ardire”, condotta dalla Procura della Repubblica di Perugia e dal ROS, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, il 13 giugno scorso, nei confronti di dieci indagati e la perquisizione dei domicili, tra gli altri, di diversi anarchici emiliani. In particolare, presso le abitazioni di due soggetti sono stati rinvenuti numerosi volantini, opuscoli e pubblicazioni di area anarchica, materiale informatico e corrispondenza con i citati detenuti in Svizzera.”

Le perquisizioni, tuttora in corso, hanno già consentito di sequestrare 250 petardi, manuali per il confezionamento di ordigni e forzatura delle serrature, documentazione su ENI, IBM, MCDONALD, BIOTECNOLOGIE e NUCLEARE, cesoie e maschere antigas. Confiscati inoltre circa 4000 € gestiti quale fondo cassa di autofinanziamento per spese legali e costi vari.
Rinvenuti e requisiti, infine, personal computer, materiale informatico e copiosa documentazione comprendente pubblicazioni, appunti, volantini e lettere, tra cui  copie del manuale anarchico “Ad ognuno il suo – 100 modi per sabotare questo mondo”, di vasta diffusione nel contesto anarco-insurrezionalista, dove si descrive con dovizia di particolari come costruire, assemblare e collocare un ordigno esplosivo, “difendersi” dai sistemi di intercettazione, sottrarsi alle indagini di polizia, condurre azioni di sabotaggio e liberare gli animali.
Lo stesso manuale, diffuso anche in internet, era stato rinvenuto nella disponibilità di Sergio Maria Stefani e Alessandro Settepani in occasione del loro arresto ad Orte il 27 marzo 2008, mentre si apprestavano al danneggiamento di linea ferroviaria, mediante l’apposizione di ganci metallici sui cavi dell’alta tensione, con modalità analoghe a quelle riscontrate in occasione del tentativo di danneggiamento della linea dell’alta velocità ferroviaria, il 16 luglio 2012 ad Anzola dell’Emilia.

La perquisizione condotta in Germania con la collaborazione della Polizia locale ha consentito di individuare altri personaggi italiani in contatto con il gruppo bolognese.
 

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