Le espulsioni di quattro marocchini accusati di propaganda jihadista, eseguite sul territorio bolognese, dimostrano che i controlli funzionano ma "fanno bene tutti a dire che siamo in una situazione di imprevedibilità, quindi promettere che non succederà niente francamente è anche stupido". Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ieri a margine di una conferenza stampa in piazza Maggiore. Per il primo cittadino "il fatto che si individuino, grazie ai nostri servizi di intelligence e al lavoro delle Forze dell'ordine, persone potenzialmente pericolose e si provveda alla loro espulsione è una buona notizia, significa che il nostro sistema sta funzionando e quindi è una buona notizia per i cittadini".

Verranno aumentati i controlli sulle moschee? "Noi continuiamo a fare controlli dappertutto e su tutti i luoghi sensibili della città, che non sono solo le moschee", risponde il sindaco, citando ad esempio San Petronio. Detto questo, "fanno bene tutti a dire che siamo in una situazione di imprevedibilità, quindi promettere che non succederà niente francamente è anche stupido, però- aggiunge Merola- che ci sia la volontà di tutti di prevenire e che lo sforzo sia massimo, credo che sia evidente a tutti i cittadini". I quali, continua il sindaco, "devono essere rassicurati dal fatto che c'è' una grande collaborazione tra noi, le Forze dell'ordine e la magistratura su questo tema".
Dunque "nessun allarme, se non l'attenzione dovuta ad un fenomeno- conclude Merola- che sta investendo tutta l'Europa".

Intanto la Regione Emilia-Romagna "sta valutando quali misure prendere per garantire la sicurezza" contro possibili attacchi terroristici. Lo assicura la presidente dell'Assemblea legislativa Simonetta Saliera, affermando che "sul tema della sicurezza ci sono già stati molti incontri, e le Istituzioni fanno rete". La Regione, prosegue Saliera, "segue le indicazioni ricevute per mantenere sicuri gli edifici di viale Aldo Moro, e sta approntando una serie di misure, soprattutto per riconoscere chi entra". Misure che però, conclude la presidente dell'Assemblea legislativa, non dovranno coincidere con una chiusura della Regione nei confronti dei cittadini, perchè "siamo un'Istituzione aperta e vogliamo continuare a permettere ai cittadini di interagire con noi".