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Sicurezza, potenziate le misure in città dopo attentato di Londra

La decisione presa dal tavolo per la sicurezza e l'ordine pubblico in Prefettura. Formazione per il personale in luoghi a rischio e new jersey anche fuori del centor storico

Dopo l'attentato di Londra, nuove misure di sicurezza in arrivo anche a Bologna. Sono previsti tra l'altro newjersey per tutte le iniziative primaverili che comporteranno la pedonalizzazione di strade, esattamente come succede con i T-days. Previsto anche un "nuovo ciclo di formazione del personale addetto alle strutture particolarmente esposte" alla minaccia terroristica come impianti sportivi, discoteche e centri commerciali.

Le decisioni sono arrivate questa mattina durante una riunione del comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico presieduto dal prefetto Ennio Mario Sodano, presenti tra gli altri il questore Ignazio Coccia, l'assessore alla Sicurezza del Comune di Bologna Riccardo Malagoli. Nel corso della riunione, spiega la Prefettura in una nota, "è stata effettuata una verifica complessiva delle misure in atto e degli obbiettivi sensibili alla luce dell'evento terroristico che ha funestato la citta di Londra".

Ad una parte della riunione ha partecipato anche il direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli, col quale "sono state esaminate le iniziative calendarizzate a partire dal prossimo mese di aprile che richiederanno, similmente a quanto accade in occasione dei T-Days, la pedonalizzazione temporanea di alcuni tratti stradali". Questo, "al fine di assicurare le migliori condizioni per una serena riuscita degli eventi attraverso una piena sinergia tra soggetti pubblici e privati".

Nel corso del summit "sono state quindi individuate misure di carattere generale mentre misure più specifiche verranno di volta in volta definite da un tavolo tecnico che prenderà in esame le singole iniziative programmate". Per quanto riguarda gli eventi di maggiore impatto, il comitato "tornerà a riunirsi all'inizio del mese di maggio per un esame puntuale delle singole iniziative".

L'idea di estendere le misure a protezione della folla anche a eventi organizzati al di fuori del centro storico "ha una sua ratio", per il leghista Umberto Bosco: "Chi organizza attentati ha l'imbarazzo della scelta e ogni luogo di aggregazione è un potenziale bersaglio. Quella che invece appare completamente priva di senso, è l'idea che la dispendiosa istallazione delle barriere anticamion debba essere a carico degli esercenti che già sostengono ingenti costi per l'organizzazione di notti bianche, feste di strada e iniziative simili".

Fatto sta che Bosco chiede alla giunta comunale "di fare chiarezza. Se la notizia dovesse trovare conferma, diverse iniziative diventerebbero economicamente insostenibili e rischierebbero di saltare, restituendo aree come la Bolognina al degrado dal quale, anche grazie all'impegno di molti esercenti cerca, con fatica, di uscire". (Dire)

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