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Cronaca Castello di Serravalle

Londra, il Procuratore Amato: 'Sul killer non avevamo elementi concreti'

Il capo della magistratura bolognese spiega come non si sia potuto fermare uno dei tre attentatori di Londra. Le prove decisive forse nell'apparecchio informatico del ragazzo, ma gli fu restituito

Si arricchisce di elementi quindi il fermo del terzo attentatore ucciso a Londra sabato scorso. Il procuratore aggiunge anche a Radio 24 che “fu segnalato a Londra come possibile sospetto” e sottolinea: “In un anno e mezzo, è venuto 10 giorni in Italia ed è stato sempre seguito dalla Digos di Bologna. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare - rassicura il procuratore - ma non c’erano gli elementi di prova che lui fosse un terrorista, era un soggetto sospettato per alcune modalità di comportamento”. 

"Abbiamo appreso dalla stampa questa mattina che Youssef Zaghba, il terzo attentatore di Londra, è un italo-marocchino figlio di una donna italiana, residente sul nostro territorio nella frazione di Fagnano di Castello di Serravalle - ha scritto in una nota il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscingo - dalle informazioni in nostro possesso è nato in Marocco e dal 2004 risultava iscritto all'anagrafe italiani residenti all'estero. Risulta rientrato in Italia nel 2016, e poi tornato nuovamente all'estero".

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