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Cronaca Pianoro

Bambini schedati a Pianoro: la Procura chiede l'archiviazione delle denunce

Dopo la bufera che ha coinvolto il comune del bolognese, il pm motiva la richiesta di archiviazione del procedimento

Potrebbero concludersi nel nulla le denunce presentate contro ignoti per trattamento illecito di dati, dopo la richiesta di archiviazione presentata al Gip da parte della Procura di Bologna. Sul tavolo del Giudice delle indagini preliminari infatti, era finito un fascicolo che riuniva le denunce presentate dalla Lega e dal sindaco di Pianoro Franca Filippini, dopo la bufera che ha investito il Comune della Valle dell'Idice.

Nel dettaglio, all'interno di un edificio di proprietà del Comune, nelle scorse settimane sono stati rinvenuti dall'esponente del Carroccio, Luca Vecchiettini, faldoni relativi al progetto comunale di consulenza psicologica per scuole e famiglie 'Patchwork': faldoni contenenti schede con informazioni sensibili sui bambini, situazione familiare, disagi, osservazioni sulla loro psicologia e sul comportamento degli alunni delle scuole del territorio. Documenti che Vecchiettini ha trovato in un armadio collocato all'interno di una stanza, il cui utilizzo è destinato ai soli gruppi consiliari.

L'accaduto è stato denunciato immediatamente dalla Lega, e poco dopo si è attivata anche la sindaca Filippini, per far luce sulla diffusione di parte di quei documenti sui social. 

Per il pubblico ministero Bruno Fedeli però, dalle denunce "non emergono elementi per sostenere l'accusa in giudizio": elementi che peraltro "non possono essere acquisiti" proseguendo con le indagini. Per il pm infatti, i faldoni costituivano un "incartamento preparatorio, in vista della successiva restituzione ai docenti, in merito agli esiti dell'osservazione condotta dall'equipe di professionisti nelle scuole".

Quanto alla denuncia presentata dalla Lega e riguardante il ritrovamento dei documenti, per il pm "non si ravvisa l'ipotizzato reato" di trattamento illecito dei dati personali, in quanto mancano sia l'elemento del dolo, sia il danno stesso nei confronti dei minori interessati. Non solo, il fatto che la documentazione sia stata trovata in una sala che in precedenza ospitava gli operatori del progetto Patchwork, si conclude che tutto sia rimasto  lì "per dimenticanza".

Per quanto concerne la denuncia presentata dal sindaco invece, non costituirebbe trattamento illecito dei dati la divulgazione sui social, visto che parte della documentazione "e' stata divulgata previa cancellazione dei riferimenti agli alunni",  e "al solo fine di esercitare il diritto di informazione". Per queste ragioni, conclude il pm, anche in questo caso "si deve escludere la sussistenza di profili di rilievo penale".

La reazione della Lega 

"Apprendiamo che la magistratura non ravvede illeciti penali nella condotta tenuta dal Comune di Pianoro, etichettandola come una mera dimenticanza. Dal punto di vista penale prendiamo atto di quanto detto dalla magistratura, ma riteniamo del tutto inaccettabile questa vicenda sotto il profilo della tutela della privacy dei bambini e delle famiglie coinvolti" scrive in una nota il deputato del Carroccio Gianluca Vinci "per questo stiamo preparando un esposto, che depositeremo a breve, per chiedere al Garante della privacy di fare chiarezza e di punire eventuali condotte che per noi, anche leggendo la nuova normativa, sembrano intollerabili, soprattutto per ciò che concerne la scelta di lasciare faldoni con contenuti sensibili in armadi comunali facilmente accessibili. Se questo penalmente può essere ritenuto una dimenticanza, confidiamo che il garante censuri questa condotta, per noi gravissima, dell'Amministrazione". 
 

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