I beagle di Green Hill sbarcano al canile di Bologna
Tanti gli esemplari liberati dal lager di Montichiari che hanno già trovato casa, ma molti ancora sono in attesa di essere adottati e amati. Non sarà facile all'inizio prendersi cura di loro, ricordano gli esperti, visto i trascorsi
Si svuotano i capannoni di Green Hill, dopo la decisione del tribunale del Riesame di dissequestrare la struttura dell'allevamento di Montichiari ma di mantenere sotto sequestro gli oltre 2.000 beagle destinati ai laboratori di vivisezione. Tanti i cani già adottati nelle settimane scorse, ma ancora molti sono in attesa di trovare una casa, un padroncino da amare. Tra loro ci sono anche alcuni teneri esemplari sbarcati l'altro giorno sotto le Due Torri e portati al canile di Bologna dalle guardie zoofile dell'Enpa (ente nazionale protezione animai) locale.
Strappati alla vita del lagher - ricordano gli esperti - i cani di Green Hill sono animali molto particolari, e particolare deve essere la cura e l'attenzione di chi deciderà di accoglierli. "Non conoscono la luce del sole e non sanno muoversi nello spazio, occorre molta pazienza con loro; hanno bisogno di ritrovare una routine e quindi una serie di contesti e situazioni prevedibili. Sono stati selezionati per essere docili e il più possibile simili tra loro".
BLITZ A MONTICHIARI, ARRESTATI ANCHE 2 BOLOGNESI. Prima del sequestro dei 2mila beagle deciso dal Tribunale, con un blitz nell’allevamento Green Hill di Montichiari, un gruppo di animalisti riuscì a portare in salvo oltre una 2ventina di esemplari, lo scorso aprile. Dopo diversi tentativi, i riuscirono ad entrare nel laboratorio con un trucco per aggirare la sicurezza. Piccoli cuccioli di beagle e femmine in attesa furono portati in libertà. In quella circostanza finirono in manette gli attivisti responsabili dell'irruzione nella struttura. Arrestati, tra loro, anche due bolognesi accusati di rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato in concorso e violazione di domicilio aggravata.
