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Cronaca

Benedizioni pasquali a scuola, ricorso al Tar per bloccarle. E' polemica

La querelle continua all'Ic20, dove alcuni professori non si sono rassegnati alla volontà della maggioranza. Rifondazione comunista li appoggia: 'Le benedizioni non servono'. Fratelli d'Italia e AN contro: "Annullare nostra identità non è integrazione"

Ricorso al Tar per bloccare le benedizioni pasquali a scuola. Così continua la querelle sorta all'interno dell’istituto comprensivo 20 (che raggruppa le elementari Carducci e Fortuzzi e le medie Rolandino). Qui genitori e insegnanti si erano divisi, dopo che alcuni sacerdoti hanno fatto richiesta di procedere con il rito. La decisione, deliberata a maggioranza dal consiglio d'istituto, aveva dato l’ok a procedere con benedizioni solo su base volontaria e fuori dalle aule, al termine dell’orario scolastico.
Nonostante il via libera, con le relative restrizioni, la fascia 'laica' è rimasta scontenta. E, come annunciato, ha deciso di proseguire la sua battaglia contro  l'acqua santa in tribunale.

La Chiesa si era già espressa, stigmatizzando l'atteggiamento ostativo, attraverso le parole di Don Raffaele Buono, direttore dell'ufficio diocesano di Bologna per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, che sulle pagine di Bologna Sette-Avvenire aveva scritto che a guerra scatenata dava l'idea "che si vuole rovesciare il banco perché le proprie, illuminate, laiche, considerazioni non fanno breccia nel cuore dei più". Pronta era arrivata la risposta da parte degli insegnanti avversi alla benedizione. Monica Fontanelli, rappresentante dei docenti nel Consiglio d'Istituto, contestando le parole di Don Buono aveva chiesto alla chiesa di fare un passo indietro e lasciare che le scelte religiose restassero nella sfera privata e intima, perchè la 'scuola deve unire, non dividere'.

Anche la politica nel frattempo è scesa in campo. Per Rifondazione comunista "La scuola della Costituzione repubblicana non ha bisogno di “benedizioni pasquali”, questo ben lo sanno gli insegnanti ed i genitori che quotidianamente si trovano davanti ai tagli e alle controriforme che hanno caratterizzato il mondo dell’Istruzione Pubblica in questi anni."
Al posto della “benedizioni pasquali” - sferzavano i comunisti - "i nostri istituti scolastici hanno bisogno di un potenziamento degli insegnamenti “laici”, di un rilancio delle attività mirate per diffondere la cultura della Costituzione, della Democrazia, della Legalità e del rispetto reciproco".
La richiesta di Rifondazione è quella di "rispettare e sostenere i valori di rispetto e convivenza, i valori di una cultura laica ed inclusiva che non discrimini nessuno e che non metta nessuno, in particolare i giovani studenti, a disagio. "

Di tutt'altro avviso Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Bologna, il cui portavoce provinciale Fabrizio Nofori, fa sapere come sua "del tutto inaccettabile che da parte degli educatori si cerchi di annullare secoli di storia, di tradizione e di identità". Sull'argomento è intervenuta anche l'Onorevole Giorgia Meloni, per cui l'atteggiamento della fascia "laica" interna all'Ic 20 tenda ad "annullare la nostra identità non all' integrazione", invocando la necessità di 'difendere le nostre tradizioni'.

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