Benedizioni a scuola, Acli provoca i genitori contrari: 'Figli in aula e loro al lavoro anche a Natale'

Dopo lo scontro sulle benedizioni pasquali all'istituto comprensivo 20 (che raggruppa le elementari Carducci e Fortuzzi e le medie Rolandino), dove alcuni genitori e insegnanti sono ricorsi al Tar decisi a non fare entrare l'acqua santa tra le pareti scolastiche, arriva la provocazione delle Acli, che si scagliano contro la fetta 'laica' dell'istituto scolastico.

"I genitori che polemizzano sulla benedizione pasquale, allora, per coerenza protestino anche per poter mandare a scuola i figli e per andare a lavorare pure durante le vacanze di Natale e di Pasqua, dato che si tratta di feste cristiane, ed evitino ai figli la visione di santi e Madonne nei musei per preservare la loro ''cultura'' laicista". Così affonda Filippo Diaco, presidente provinciale delle Acli di Bologna. Dell'argomento, Diaco ha parlato questa mattina ai microfoni di Ciao Radio, sostenendo che le benedizioni pasquali sono "una questione culturale, prima che religiosa".

Per Diaco, "i numeri parlano da soli": ci sono "una decina fra genitori e insegnanti che polemizzano, a fronte di oltre mille" a cui le benedizioni stanno bene e che "non saranno certamente tutti cattolici osservanti", prosegue il presidente delle Acli, e questo "la dice lunga sul fatto che sia una questione culturale e non religiosa". E dieci contro mille, conclude Diaco, "lasciano il tempo che trovano". Per il numero uno delle Acli, "il laicismo portato all'estremo nuoce anche ai laici, perchè diventa polemica sterile. Non a caso- prosegue Diaco- i laici sono i primi a difendere le battaglie culturali. Fa parte di una cultura su cui si basa tutta la civiltà occidentale, non la si può rinnegare", conclude.

(fonte Agenzia Dire)