UN CASO DI DISCRIMINAZIONE. AL CONTRARIO.

Dovete sapere che a Bologna operano 2 automediche: una copre da via Indipendenza a Bazzano, l'altra da via Indipendenza a Ozzano.
Non è molto, lo so. Ma non è questo, oggi, il punto.
L'ASL Bologna ha infatti elaborato una Circolare con cui si dispone che gli immigrati clandestini inviati nel CIE vengano "sottoposti a visita medica entro 48 ore dall'arrivo, a disinfestazione per ectoparassitosi ed a screening radiologico per malattia tubercolare a cura di personale del Dipartimento Cure Primarie (DCP), del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP), e del Servizio di Radiodiagnostica dell'AUSL".
Tanta roba, vero?
E questo perchè gli immigrati "non hanno beneficiato di alcun filtro sanitario se non occasionalmente a bordo delle navi che li recuperano nell'ambito della operazione Mare Nostrum, è necessario identificare al loro arrivo eventuali pazienti con condizioni cliniche che ne indichino l'invio al Pronto Soccorso" (cit. Circolare Operativa ASL 29/UOS del 26 agosto).

Ebbene, sapete chi deve valutare e trasportare questi immigrati? Una delle due automediche.
E se durante queste operazioni pro immigrati altrove accade qualcosa (un incidente, un infarto, ecc.) che richiede l'intervento dell'automedica?

Semplice. Se l'automedica è libera da immigrati, interviene, altrimenti l'infartuato o l'incidentato aspetta; e aspetta; e aspetta ancora.
Perchè nel frattempo l'automedica deve anche portare l'immigrato al Pronto Soccorso, quindi aspetta parecchio.
Eppoi, per inciso, là chi controlla che l'immigrato non scappi? Nessuno, visto che la procedura non prevede che la Polizia sia avvisata.

E secondo voi arrivato là l'immigrato che fa? Aspetta? E aspetta? E aspetto ancora?
O magari scappa?! Scappa. E scappa ancora. E il filtro sanitario?
Scappa con lui....