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Cronaca Via Corticella

Ombra del racket in Bolognina, negozianti: 'Forze dell'ordine in presidio fisso'

Per i comitati la videosorveglianza non basta, servono le forze dell'ordine sul territorio. Bernardini: "Lo diciamo da anni e si svegliano adesso. E' il terrore delle urne che fa muovere le cose"

Buone notizie dalla Bolognina. Ieri pomeriggio l'incontro sull'emergenza sicurezza fra il presidente del quartiere Navile Daniele Ara, l'assessore Riccardo Malagoli e i rappresentanti dei comitati che raccolgono commercianti e residenti ha portato a un accordo per il quale il Comune si impegna a installare un sistema di videosorveglianza nelle zone più critiche e portare avanti la richiesta di un presidio delle forze dell'ordine.

L'allarme è scattato in una zona già sotto pressione dopo una serie di furti e spaccate che hanno colpito più volte gli stessi commercianti, facendo emergere il sospetto che sotto tali atti (visti i bottini sempre esigui) ci fosse l'impronta del racket. Daniele Ara aveva già chiesto "aiuto" appellandosi alla Questura dopo aver raccolto le segnalazioni e appurato che ci fosse una concentrazione un po' troppo alta di eventi criminosi in alcune zone specifiche: l'ultimo in ordine di tempo ai danni del negozio "Sapori di Mare" in via di Corticella, che ha subito danni ma non è stato portato via nulla. 

"Dopo Natale una nostra delegazione chiederà al prefetto e al procuratore più attenzione sulla Bolognina - spiega Daniele Ara - intanto verranno installate delle telecamere di sorveglianza pubbliche che andranno a integrare quelle che i singoli commercianti dovrebbero posizinare davanti alle loro attività a breve: dovrebbero essere una decina, fra via Fioravanti, l'area mercato Albani, Piazza dell'Unità e via di Corticella. Dopo le feste in ogni caso avremo un incontro con i tecnici dell'amministrazione, mentre attendiamo anche la nuova illuminazione, che dovrebbe arrivare a breve". Come sottolinea Ara, per il momento quello del racket è soltanto un sospetto, visto che nessun negoziante ha mai denunciato la richiesta di un pizzo. 

Marinella Degliesposti, presidente del comitato "Bolognina 2000" conferma che il tavolo con l'assessore alla sicurezza è stato soddisfacente e che, in ogni caso, oltre alle telecamere (la cui presenza non può restare fine a se stessa) deve esserci una maggiore attenzione e la presenza costante delle forze dell'ordine: "Noi chiediamo un presidio fisso e uno mobile della Polizia. Insieme faremo questa richiesta a chi di dovere, sperando che ci possano dare attenzione nonostante le difficoltà che comunque comprendiamo. L'emergenza esiste, anche se per il momento non sono ancora emersi casi di pizzo e quindi di racket vero e proprio: certo è che fioccano le richieste di acquisto dei negozi e anche questo potrebbe essere un campanello d'allarme". 

Per Manes Bernerdini di "Insieme Bologna" il Comune di Bologna "arriva sempre lungo". L'ex leghista e candidato sindaco per le prossime amministrative ricorda che: "E' il terrore delle urne che deve far muovere il comune? Che manchi il controllo del territorio lo diciamo da anni e adesso ecco che cominciamo a parlare di soluzioni. Ma ormai abbiamo perso 4 anni. Quello che non mi torna di questi furti seriali e mirati è la loro sistematicità e il valore sempre scarsissimo della refurtiva: parliamo di una cinquantina di euro per colpo". 

Gianni Zuppiroli, del Comitato Cittadini Navile, insiste da tempo sull'importanza delle videocamere in zona portando l'esempio positivo delle installazioni che hanno di fatto interrotto i furti in alcune aree specifiche: "Le riprese servono anche alla Polizia per le sue indagini e abbiamo già la conferma che siano un buon deterrente. Abbiamo chiesto inoltre che i tempi di memoria delle registrazioni vengano allungati a 7 giorni, dalle 24 ore di adesso". 

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