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Bolognina, idea della vigilanza privata: 'Ci ascoltano solo se finiamo sui giornali"

Il comitato "Progetto Bolognina" replica all'assessore Lepore, che ha espresso parere contrario alla sicurezza fai-da-te. Gualandi: "Non prendiamo certo il porto d'armi in massa!"

"Francamente mi stupisce: se va bene nei centri commerciali perché non deve andare bene a noi?" Non ci sta Fabio Gualandi, uno dei portavoce del Comitato Progetto Bolognina, a essere definito un sostenitore della 'vigilanza fai-da-te', così come chiamata stamattina dall'assessore Matteo Lepore, che l'ha descritta "un progetto pericoloso e non produttivo" e assolutamente da bocciare.   

"NON PRENDIAMO CERTO TUTTI IL PORTO D'ARMI". "No guardi - tiene il punto Gualandi rispondendo alle nostre domande - non è che noi adesso prendiamo in massa il porto d'armi e facciamo le ronde a turno, non funziona così. Abbiamo solo fatto una proposta per fare come fanno nei centri commerciali, ovvero condividere le spese di protezione e sicurezza".

LEGA: "NESSUNO E' FELICE DI SPENDERE SOLDI PER LA SICUREZZA". La proposta, avanzata ieri dal Comitato della Bolognina, ha sollevato il dibattito sulla necessità o meno di ricorrere a mezzi privati per ottenere pubblica sicurezza. E sempre sull'argomento anche il consigliere leghista Umberto Bosco, ha replicato a Lepore osservando: "Nessuno è felice di dover spendere soldi per la vigilanza privata ma se in Bolognina siamo arrivati a tanto è perché negli anni non si è investito abbastanza".

Mentre Palazzo D'Accursio sta pensando a un progetto di sicurezza partecipata, con tanto di chat di cittadini in collegamento con le forze dell'ordine, alcuni hanno pensato di organizzarsi da soli: solo due giorni fa infatti in diversi hanno dato vita a una 'ronda' attorno ai garage di via Fantin, presi di mira in massa dai ladri.

"Siamo disposti a confrontarci con tutti: cittadini, forze dell'ordine, amministratori" riprende Gualandi di Progetto Bolognina, ma in merito al confronto innescato con il Comune ricorda: "Triste dover ricorrere a radio e giornali per essere ascoltati in queste tematiche".

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