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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Indagine Guardia di Finanza: "indigenza simulata", dichiarazioni false per ottenere i buoni spesa

Secondo le Fiamme Gialle, i richiedenti avrebbero percepito stipendio, Reddito di Cittadinanza o altre prestazioni. I reati ipotizzati sono mendace autocertificazione e indebita percezione di erogazioni pubbliche

154 autocertificazioni false scoperte nei corso dei controlli dei fruitori di “buoni spesa”, fino a 600 euro, erogati dai comuni alle famiglie in difficoltà, a causa dell'emergenza sanitaria, e destinati all’acquisto di generi alimentari e di prima necessità.

Le indagini della Guardia di Finanza di Bologna, svolte sui dati acquisiti dai Comuni di Bologna, Imola e San Lazzaro di Savena, a favore dei quali il Governo ha stanziato risorse per 2,6 milioni di euro, hanno finora riguardato le posizioni che presentano maggiori criticità, circa 360 istanze.

In base a quanto riferisce la Guardia di Finanza, uno o più componenti, dei nuclei familiari controllati, nei mesi di marzo e aprile, avrebbero regolarmente percepito lo stipendio, anche per importi cospicui, chi il Reddito di Cittadinanza, chi l'indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali, così come risulterebbe dalle informazioni fornite dall’I.N.P.S.. I reati ipotizzati sono mendace autocertificazione e indebita percezione di erogazioni pubbliche. 

I controlli, condotti nello specifico dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, hanno permesso di accertare la presentazione di 154 autocertificazioni false da parte di nuclei familiari che hanno dichiarato di non aver fonti di sostentamento finanziario e di trovarsi in condizione di difficoltà economica ed indigenza, tali da non consentire nemmeno il minomo approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità.

Sono emerse anche richieste presentate da due componenti della stessa famiglia per ottenere un doppio contributo, in altre dichiarazioni è stata omessa l’indicazione di familiari, risultati dallo stato di famiglia, regolarmente retribuiti o già fruitori di sussidi, allo scopo di simulare una condizione di indigenza.
Gli inquirenti stanno controllando le posizioni di altri cittadini risultati proprietari di più fabbricati o auto, acquisiti di recente "per importi anche rilevanti, condizioni, queste, rappresentative di un tenore di vita sproporzionato rispetto alle condizioni economiche dichiarate", si legge nella nota delle Fiamme Gialle. Le attività di controllo proseguiranno con l’ausilio degli Enti locali "nell’ottica di prevenire distrazioni di risorse e garantirne un più efficace indirizzamento verso famiglie, soprattutto in tale momento, realmente bisognose di sostegno economico".

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