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Cronaca

Butac torna online, Coltelli: 'Ripristinata libertà d’informazione'

Il titolare del sito anti ‘bufale’: "La causa è ancora aperta, per una notizia ritenuta diffamatoria il sequestro dell’intero sito è apparsa una misura eccessiva e sproporzionata"

"Soddisfazione e ringraziamento a tutti gli amici, i follower e i rappresentanti del mondo del giornalismo e delle istituzioni per l’affetto dimostrato ed al PM e ai  difensori per aver consentito di ripristinare in tempi celeri la libertà d’informazione dato che per una notizia ritenuta diffamatoria il sequestro dell’intero sito è apparsa a tutti da subito una misura eccessiva e sproporzionata": è questo il commento a caldo del bolognese Michelangelo Coltelli, titolare del sito Butac, che sta per "bufale un tanto al chilo". 

Coltelli, che in un'intervista ci aveva raccontato come era nato il progetto e in cosa consiste, qualche giorno fa si era visto improvvisamente oscurata la sua 'creatura', a causa di una querela per diffamazione per una notizia che vedeva protagonista l'oncologo pugliese Claudio Pagliara, il querelante. Poi la bufera sul web con commenti prevalentemente di supporto e la solidarietà a Coltelli da parte di personaggi pubblici che si occupano di informazione come il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana. 

"Con Butac ho tentato di migliorare la visibilità di un certo tipo di corretta informazione. Non ho una preparazione scientifica, quanto faccio ogni giorno necessita studio, oltre all’aiuto di valenti collaboratori specializzati in più campi, dalla medicina alla tecnologia". 

Dopo il provvedimento disposto dalla Procura di Bologna, competente per territorio, richiesta di dissequestro era stata annunciata dai gestori delle pagine nei giorni scorsi. Oggi è tornato online il sito e  resta oscurato solo l'articolo incriminato e oggetto della querela per diffamazione di Pagliara, che in un post su Facebook ha detto: "Basta una rapida verifica per constatare che ho sempre sostenuto che la Medicina olistica, non è, né deve essere, una medicina alternativa, bensì deve essere integrativa" -si dfende Pagliara sui social- sarebbe da pazzi e da incoscienti buttare a mare secoli di ricerca scientifica e di dati basati sull’evidenza clinica".


 

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