Calderara di Reno, rapina in una tabaccheria: trovati i colpevoli
Furto e aggressione per i titolari dell’esercizio “Benini Laura” di via Surrogazione: colto in flagranza di reato un tossicodipendente. Ad un mese dal fatto, individuati e arrestati i suoi due complici
La rapina ai danni della Tabaccheria “Benini Laura” di via Surrogazione di Calderara di Reno avvenne lo scorso 15 aprile: ad un mese dal fatto sono stati trovati i complici, che operarono insieme al 47enne, tossicodipendente, colto in flagranza durante il “colpo”. Ieri sono scattate le manette anche per un 21 bolognese e un 28enne foggiano, entrambi nullafacenti e domiciliati in zona “Barca”.
LA RAPINA – Il 15 aprile il bolognese 47enne, armato di pistola, era entrato nella tabaccheria minacciando i due proprietari, successivamente era stato intercettato e arrestato dai militari mentre si dava alla fuga. Il malvivente nell’occasione ingaggiò una colluttazione con uno dei titolari, che gli si era avventato contro impedendogli di portare a termine il colpo. Fondamentale in quella circostanza è stato anche l’intervento di alcuni passanti che lo avevano inseguito.
LE INDAGINI - Proprio dagli elementi di prova raccolti in occasione dell’arresto, si è sviluppata l’indagine che ha consentito agli investigatori di accertare pesanti elementi di responsabilità nei confronti dei altre due persone, implicate come complici nel “colpo”. Tali riscontri sono infatti alla base dei provvedimenti cautelari spiccati dall’Autorità Giudiziaria in capo ai due soggetti, accusati di concorso in rapina aggravata e porto abusivo di armi.
GLI INDIZI - I Carabinieri hanno infatti constatato che il munizionamento dell’arma sequestrata durante la rapina era identico ad alcuni proiettili rinvenuti nell’abitazione di uno dei due complici, nel corso di una perquisizione avvenuto presso la sua abitazione. Partendo da questi elementi gli investigatori hanno così ricostruito le fasi organizzative e realizzative del colpo perpetrato alla tabaccheria di Calderara di Reno, individuando i ruoli di ciascuno all’interno del sodalizio criminoso e nello specifico il 21enne avrebbe fatto da “palo” mentre il 28enne sarebbe stato l’ideatore ed organizzatore del reato.