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Cronaca

Norme edilizie e affitto breve: 'Cantine trasformate in monolocali', scontro tra Comune e costruttori

Mondo immobiliare in subbuglio dopo le modifiche di Palazzo D'Accursio al regolamento del settore. Palazzo D'Accursio annuncia proroga temporale, ma rimarca: 'Trasformare le cantine in miniloft per gli affitti brevi fa danni, dobbiamo impedirlo'

Contro l'abitare selvaggio o per il libero mercato. Va in scena il secondo round della battaglia, sempre meno sotterranea, tra il Comune e alcune associazioni del mondo immobiliare, tra cui costruttori, proprietari e agenti immobiliari.

Dopo le schermaglie dei giorni scorsi, quando sono emerse le modifiche di Palazzo D'Accursio al Rue (Regolamento urbanistico edilizio, ndr), le parti stanno giocando sempre più a carte scoperte e da 'semplice' polemica sui rincari agli oneri di urbanizzazione si è passati a questioni più sistemiche, come il consumo di suolo, il cambio di destinazione d'uso, la temperatura nelle vie del centro, il turismo mordi e fuggi degli affitti brevi.

Nuove regole edilizia: "La pacchia è finita"

E' stato il sindaco di Bologna Virginio Merola, a margine di un incontro a far notare che "la pacchia è finita", facendo intendere come la questione sul piatto sia la correzione di una dinamica in corso da tempo sotto le Due Torri, ovvero insinuarsi tra le pieghe del regolamento edilizio in vigore per rendere abitabili rimesse, garage, cantine e altri locali per risadattarli ad appartamenti o monolocali abitabili, magari da offrire sul mercato fiorente degli affitti brevi.

Per porre rimedio a questa dinamica l'amministrazione aveva annunciato una serie di modifiche alle 'regole di ingaggio' per le ristutturazioni in centro, inserendo alcuni paletti, come rendere impossibile realizzare appartamenti da cantine o negozi senza altre aperture né creare monolocali con una sola finestra, con scadenza delle pratiche all'11 settembre scorso.

Nuove regole edilizia: protesta il settore immobiliare

Vibranti erano state le proteste, sia di Ape-Confedilizia (proprietari) che -più sfumata- quella dell'Ance (costruttori), e a questi si erano aggiunti anche gli agenti immobiliari di Fiaip. in pratica, oltre all'aumento considerevole di alcuni oneri di urbanizzazione al camio di destinazione, si erano aggiunte le polemiche sulla deadline, giudicata troppo frettolosa e tranchant, che avrebbe reso nulli dei preliminari di accordo già firmati e, in ultima istanza, che avrebbe fatto saltare degli affari sotto le Due Torri.

Proteste con le quali le opposizioni -ma anche qualche esponente del Pd- avevano incalzato l'assessora Orioli per chiedere modifiche, variazioni alla fine ottenute solo in minima parte e annunciate nel Question Time di stamane. In pratica al momento non vi saranno cambi nel merito del nuovo Rue, ma uno slittamento dei tempi di entrata in vigore delle modifiche, almeno di un mese.

Nuove regole ediliza: slittano i tempi

"Dal momento che abbiamo appreso da diverse segnalazioni che l'entrata in vigore della delibera ha creato difficoltà a cittadini e professionisti per pratiche già istruite ma non ancora depositate o per atti di compravendita in corso, martedì prossimo porterò in giunta un atto che rimette in termini la delibera differendone adeguatamente l'entrata in vigore", ha detto Orioli, aggiungendo che i termini "potrebbero essere portati in avanti di almeno un mese".

L'assessora però rimarca sul nocciolo dell'argomento: "Le modifiche alla schede tecniche- ha difeso il merito del provvedimento Orioli- non hanno come finalità di riportare la città al Medioevo ma piuttosto di evitare che la forte tensione abitativa e di richiesta di ricettività a breve termine porti ad una velocissima trasformazione del tessuto urbano. Queste trasformazioni puramente speculative- ha sottolineato Orioli- non solo non danno nessun valore aggiunto alla città ma creano le condizioni per un peggioramento delle condizioni ambientali e sociali perche' inducono maggiori consumi energetici, aumento della temperatura locale attraverso il flusso dell'area calda emessa dai condizionatori e rarefazione del tessuto sociale permanente".

Tanti cittadini negli ultimi mesi, fa sapere Orioli, hanno del resto sollecitato l'amministrazione "a prendere provvedimenti contro le trasformazioni selvagge dei piani terra, e in generale degli edifici nella nostra città, che si stanno trasformando per effetto di una corsa alla realizzazione di piccole unità immobiliari ad uso residenziale, spesso sprovviste dei requisiti minimi che una abitazione deve avere. Credo che tutti concordiamo sul fatto che Bologna è una città che ha bisogno di più alloggi, ma non certo di alloggi ad ogni costo".

Marco Lisei, il capogruppo di Fdi che ha posto la questione, rimarca: "Un confronto con le associazioni economiche e gli ordini professionali su provvedimenti con ricadute così importanti sarebbe stato dovuto". "Non è vero che non ci sia stato confronto- ribatte Elena Leti del Pd- ma probabilmente alcuni aspetti di queste delibere non sono stati approfonditi come avrebbero dovuto".

Nuove regole edilizia: primi ricorsi al Tar

Intanto che va avanti il dibattito politico Ape-Confedilizia conferma l'intenzione di ricorrere al Tar contro le delibere del Comune. Anche perché "non credo che la Giunta farà marcia indietro- afferma la presidente Elisabetta Brunelli- mi aspetto che ci sia solo lo spostamento dell'entrata in vigore". L'associazione ha dato l'incarico all'avvocato Giovanni Govi.

"Entrambe le delibere presentano profili di forte contrasto rispetto alla legge regionale contro il consumo di suolo- spiega il legale- il Comune infatti non recepisce le facoltà che la legge attribuisce per incentivare interventi di recupero urbanistico, compresa la riduzione degli oneri di urbanizzazione che il Comune non applica. Anzi, anche l'aumento degli oneri per i cambi d'uso commerciali va contro la logica della legge regionale".

Questo, secondo Govi, "è un aspetto molto inquietante, perché la riqualificazione funziona se viene usata la leva fiscale per convincere i privati a recuperare un immobile, essendo un tipo di intervento che costa di più rispetto a una nuova costruzione".

Brunelli affonda il colpo. Con le nuove schede del Rue, "Il Comune limita il diritto di proprietà dei cittadini, con danni enormi sul mercato- attacca la presidente di Ape-Confedilizia- le agenzie avranno grossi problemi con le compravendite in corso e i preliminari già firmati". E aggiunge: "Non può essere il Comune a decidere dove, come e quando comprare gli alloggi. C'è necessità di liberalizzare, sia i cambi d'uso sia i frazionamenti, soprattutto in una situazione di disagio abitativo".

Brunelli risponde poi al sindaco Virginio Merola, e si dice "a favore del cambio d'uso di cantine e sottotetti in monolocali, perché oggi gli impianti consentono di garantire condizioni igieniche e abitabilità. Il mercato c'è. E se non è bello chiamarle cantine, chiamiamoli loft sotterranei. Ma si possono fare".

Le fa eco Massimiliano Bonini, presidente della Fiaip di Bologna, la federazione degli agenti immobiliari. "Se si vogliono bloccare queste situazioni, non si vada a penalizzare tutto il mercato -afferma Bonini- le modifiche ai regolamenti urbanistici vanno fatte chiamando al tavolo tutti i soggetti, sia i proprietari sia gli agenti immobiliari".

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