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Cronaca Navile / Via Francesco Zanardi

Serrande giù al Caos Club, il Presidente Aics: "La chiusura non serve"

Il Questore ha ordinato la chiusura del circolo di via Zanardi per vendita di alcool a minori e inagibilità del locale. Il Presidente Aics: "Anche i soci minorenni del Caos preda di spacciatori di alcool senza scrupoli, che le Forze di Polizia conoscono bene'

Il Questore di Bologna Vincenzo Stingone ha ordinato la chiusura del "Caos Club" di via Zanardi, a seguito dei controlli effettuati lo scorso 24 gennaio dalla Polizia Municipale.

Sanzionato per vendita di alcool a minori, inagibilità del locale che veniva utilizzato come una discoteca, con feste a invito, convocate sui social media, mentre si tratta di un circolo privato AICS. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, il Questore ha nuovamente lanciato l'allarme: "Anche i gestori dei locali devono rendersi conto del rischio che corrono i nostri giovani, si spappolano il cervello, più volte sono stati ricoverati in coma etilico. I locali da ballo non diventino locali da sballo". (GUARDA IL VIDEO)

Serafino D'Onofrio, presidente dell'Aics, è intervenuto per assicurare anche che i gestori del Caos "sono stati sempre sensibili al tema, inibendo la somministrazione di bevande alcooliche ai minorenni e contraddistinguendo i soci maggiorenni con un braccialetto di gomma". Ma, "nel dubbio che tali provvedimenti siano sufficientemente efficaci", alla riapertura il Caos (in collaborazione con l'assessorato alla Salute del Comune) prevederà "eventi riservati ai soci, punti informativi e di dissuasione sull'abuso di alcool, attraverso la presenza di volontari della coop La Carovana"; saranno eliminate le serate free-bar e sarà concessa "sola consumazione alcoolica per ciascun socio maggiorenne, previa presentazione del documento di identità (e non del braccialetto di gomma)".

D'Onofrio contesta però la chiusura del locale: "Per combattere il fenomeno della diffusione dell'alcool fra i minori, condividiamo gli oculati controlli delle Forze dell'Ordine", ma "non crediamo che la chiusura di punti di aggregazione musicale faciliti questa campagna perchè anche i soci minorenni del Caos Club, insieme ad altre migliaia di giovanissimi della nostra città, questa sera, saranno preda di spacciatori di alcool senza scrupoli, per strada, nelle botteghe e nei circoli fasulli affiliati ad enti inesistenti, che le Forze di Polizia conoscono bene. Laddove esistano strumenti per rilevare il tasso alcoolico (al Caos c'erano e ci sono gli alcool-test), siano utilizzati dagli agenti di Polizia, evitando che l'uso di alcool sia accertato solo in base a presunzioni".

Per il futuro, aggiunge D'Onofrio "confidiamo che il Caos Club apra le porte del circolo esclusivamente a soci che abbiano presentato domanda regolare in tempi precedenti (come già avvenuto nella sera del 24 gennaio scorso) e che rispetterà i limiti di simultanea presenza di soci, come tutte le altre realtà associative della nostra provincia". Ma di pari passo, l'Aics difenderà il suo associato: chiederà l'accesso agli atti relativi al controllo dei vigili "per conoscere i contenuti che hanno originato il provvedimento di chiusura" e un incontro a Stingone e al Comandante della Polizia municipale, Carlo di Palma, "per validare un protocollo sulla gestione dei numerosi spazi di aggregazione giovanile affiliati all'Aics di Bologna". (agenzia dire)

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