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Cronaca

Crisi, lavoro e casa a rischio a 36 anni: 'Non possiamo dormire in strada'

Un contratto scaduto e un lavoro non più sicuro. Una delle tante storie di famiglie che rischiano di precipitare nel baratro dell'indigenza

36 anni e un lavoro da operaio metalmeccanico alla Sibo di Calderara di Reno, ma da maggio dello scorso anno ha uno sfratto, non perchè non ha pagato l'affitto, ma per finita locazione in attesa di esecuzione. E' la storia di Kamal Pasa, arrivato dal Bangladeh nel 2000.

Grazie alla proroga sul ''blocco sfratti'' prevista nel 2014, Kamal non è ancora stato sfrattao, ma dall'1 gennaio di quest'anno, rischia di trovarsi in strada per il mancato reinserimento del blocco nel decreto "Milleproroghe".

Secondo i dati del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, a Bologna, sarebbero circa un centinaio le famiglie che, a causa della mancata proroga, potrebbero ritrovarsi senza una casa. Ora Kamal, sua moglie e suoi figlio di 7 anni sono in attesa dell'assegnazione di un alloggio pubblico. "Il mio contratto di affitto è scaduto a maggio e il proprietario mi ha detto che non lo avrebbe rinnovato perchè avrebbe venduto la casa, da lì ho cominciato a cercare un altro appartamento. Gli affitti a Bologna sono alti". Kamal si è rivolto al Sunia per chiedere come fare per avere un altro po' di tempo prima di lasciare l'appartamento. "Mi hanno spiegato che per legge potevo ancora restare fino a che non avessi trovato una soluzione- continua- nel frattempo mi hanno suggerito di fare domanda per avere una casa popolare"

LAVORO A RISCHIO. Da circa un anno si è aggiunto anche il timore di perdere il lavoro. La fabbrica ha chiesto la cassa integrazione: "Una settimana lavoro e l'altra sto a casa, ma a febbraio dovrebbe terminare la cassa e allora bisognerà' capire cosa farà l'azienda". Tra i 650 euro d''affitto, le bollette da pagare, le spese per mangiare e quelle per la scuola a fine mese resta ben poco.

In Italia, dopo un periodo in cui ha fatto diversi lavori è riuscito a trovarne uno stabile alla Sibo di Calderara. Ha preso in affitto una casa, ha fatto arrivare la moglie dal Bangladesh e così è nato il figlio. "In Italia ho trovato la mia stabilità". Non posso dormire con la mia famiglia in strada. Se dovesse accadere sarei costretto a rimandare la mia famiglia in Bangladesh e la cosa non mi va. Mio figlio è nato qui e non sarebbe giusto per lui".

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