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Cronaca

Abitazioni occupate, ora i proprietari lanciano sportello per denunciare

Ape-Confedilizia lancia un progetto che vuole mappare tutte le situazioni dove i proprietari vedono i propri alloggi impegnati illecitamente. Sullo sfondo una sentenza che potrebbe aprire la strada a richieste di rimborso in massa

 L'Ape-Confedilizia di Bologna apre una sorta di ufficio anti-occupazioni. "Liberiamoci", è lo slogan con cui lo annuncia la presidente dell'associazione dei proprietari, Elisabetta Brunelli. "Si apra un'indagine sugli appartamenti pubblici e privati a Bologna e provincia illegittimamente occupati: da ieri abbiamo aperto il servizio dedicato alle occupazioni illegittime", spiega Brunelli.

Decisione che, tra l'altro, arriva dopo che il ministero dell'Interno è stato condannato dal Tribunale di Roma "a risarcire un proprietario privato per il danno derivante dall'occupazione abusiva di un immobile", riferisce Brunelli, che stamattina ha sollevato il tema durante una commissione che si è svolta in Comune. "Per via dell'impossibilità di ricavare un reddito dall'immobile occupato", riferisce Brunelli, il ministero è stato condannato "a pagare mensilmente un importo in favore del proprietario fino al momento della sua liberazione".

Per Brunelli si tratta di "una sentenza importantissima" e "confidiamo che sia di monito per la politica locale, affinché intervenga in modo deciso per interrompere il fenomeno delle occupazioni". Nel frattempo, a detta di Brunelli la commissione di stamattina dimostra che "non esiste emergenza abitativa" a Bologna, semmai "c'è un disagio" e per avere un quadro della situazione più completo servirebbe "una commissione con gli ufficiali giudiziari, che sono i primi a vedere l'effettiva emergenza". Quella della casa "non è un'emergenza ma sicuramente è un problema da risolvere", dichiara Alberto Zanni di Confabitare. "Bisogna realizzare nuovi alloggi, ma questo non vuol dire che Acer e Comune debbano spendere soldi per edificare altri stabili", continua Zanni

La proposta di Confabitare è di assegnare terreni pubblici alle imprese, senza oneri di urbanizzazione, per ricavarne alloggi che il privato potrebbe affittare per 30 anni e che poi diventerebbero di proprietà del Comune". Zanni, poi, suggerisce anche di "ridurre l'Imu per i canoni concordati" e di "istituire in Comune un tavolo permanente sulle politiche abitative". Su questo fronte, dall'assessore Virginia Gieri è emersa "la disponibilità ad avere una maggiore e più collaborativa interazione con chi rappresenta i proprietari immobiliari", rileva la capogruppo della Lega nord, Francesca Scarano: un passo necessario, perché i proprietari "rappresentano l'80% dei bolognesi" e come amministrazione "dobbiamo rispondere anche alle loro esigenze e criticità" tra sfratti, occupazioni e fisco.

Sulla necessità di "dare risposte ai proprietari" si sofferma anche Francesco Sassone (Fi), che poi affronta anche il tema stranieri: se è vero che sono il 15% degli assegnatari Erp, rappresentano anche la maggioranza delle domande "e questa è una tendenza che dev'essere invertita, perché non possiamo privare la nostra cittadinanza dei propri beni". Per il capogruppo del Pd, Claudio Mazzanti, servono nuovi "piani seri" di edilizia pubblica ma, intanto, bisogna intervenire sulla "marea di alloggi pubblici vuoti". Serve "un tavolo che verifichi queste potenzialità", ribadisce Mazzanti, che ha l'elenco pronto: Poste ("Solo a Bologna oltre 200 appartamenti vuoti da oltre 20 anni"), Demanio, Ferrovie, Inps, Inail... "E' estremamente riprovevole che ci sia una così ampia dotazione di patrimonio pubblico non utilizzato", si associa un altro dem, Roberto Fattori. (Dire)

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